In queste immagini de La vita in diretta (Rai1) compare un reale paziente Covid, non un attore
Il 22 novembre 2020 su Facebook sono state pubblicate due foto. La prima mostra una stanza di un ospedale all’interno di un reparto Covid-19 dove ci sono due letti con due rispettivi pazienti: uno, a destra, con un casco per la ventilazione e l’altro, a sinistra, che non indossa alcun dispositivo di protezione individuale. Al centro compare un operatore sanitario con una tuta protettiva utilizzata per non essere contagiato. La seconda foto mostra il paziente che compariva a sinistra nella prima foto, ma questa volta mentre indossa un respiratore. Le due foto sono accompagnate dal testo «Era l’attore del servizio successivo», messaggio che vuole far intendere che il paziente in questione sia in realtà un attore e che le immagini all’interno del reparto Covid-19 siano quindi una farsa.
Si tratta di una notizia falsa. Andiamo con ordine.
La prima immagine si riferisce a un servizio trasmesso dal programma di Rai1 La vita in diretta andato in onda durante la puntata del 16 novembre 2020 (disponibile su Rai Play a questo link). Il servizio è visibile dal minuto 43:00, è stato trasmesso in diretta e mostra due pazienti Covid-19 all’interno di un reparto di terapia sub-intensiva presso l’ospedale Amedeo di Savoia a Torino.
Ricordiamo che il reparto di terapia sub-intensiva è dedicato ai pazienti «che necessitano di un costante monitoraggio» ma non in condizioni critiche. Una volta trasmesso, il video del servizio è stato al centro di diversi episodi di disinformazione sui social network e accusato da diversi utenti, senza alcun fondamento, di presentare una messa in scena (ce ne siamo già occupati qui).
Passiamo alla seconda immagine contenuta nel post oggetto della nostra verifica. Il programma La vita in diretta, il 18 novembre, è tornato sul servizio andato in onda il 16 novembre per rispondere alle accuse prive di fondamento mosse alla trasmissione e smentire le informazioni false diffuse sui social network. Nel farlo (qui dal minuto 22:00) , il giornalista e conduttore Alberto Matano ha mostrato (dal minuto 24:00) un servizio girato presso l’Ospedale Amedeo di Savoia e andato in onda il 7 novembre 2020 in cui si vede il presunto attore. In questo servizio il reale paziente appare con un respiratore e un cerotto sulla fronte, a testimonianza di precedenti condizioni di salute più gravi rispetto al servizio al centro di sospetti.
Non è quindi vero che la seconda foto del paziente mostra un «servizio successivo» andato in onda dopo quello del 16 novembre. Il servizio in cui si vede lo stesso paziente con il respiratore è infatti andato in onda su RaiNews il 7 novembre, quindi nove giorni prima del servizio de La Vita in Diretta in cui la stessa persona non aveva più bisogno di un macchinario per respirare.
Matano si è anche collegato (dal minuto 25:00) in diretta con Giovanni Di Perri, responsabile Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia. Di Perri ha spiegato che il paziente in questione è stato dimesso il 17 novembre, cioè il giorno dopo il servizio de La Vita in Diretta, e che nel percorso di guarigione «aveva smesso di aver bisogno della supplementazione di ossigeno».
Roberto
Rimane il fatto che anche se non è grave
Non possono stare senza protezioni
Facta
Buonasera Roberto,
come abbiamo scritto nel nostro articolo, che può trovare qui «Passiamo ora al mancato utilizzo di dispositivi di protezione. Come si può notare dal video, i membri della troupe televisiva e gli operatori sanitari sono ben protetti con guanti, tute, mascherine e visiere. Il paziente non può dunque essere fonte di trasmissione del contagio e il protocollo è correttamente rispettato, dal momento che le linee guida dell’Istituto superiore di sanità prescrivono che i dispositivi di protezione debbano essere utilizzati dagli operatori nei reparti Covid, ma non necessariamente dai pazienti (che potrebbero non tollerarli).»
Giggio
Non capisco come facciate a dire che la notizia non è vera..e lampante e vergognoso che si faccia cinema di fronte a queste cose
Ve lo dico io che sono del mestiere.
Facta
Buongiorno Giggio,
non è il servizio ad essere falso, ma l’utilizzo strumentale che ne è stato fatto.
Carmelo Gambino
Personalmente ho solo condiviso un post, vero o falso che esso sia, non pubblicato originariamente dal sottoscritto.
Quindi, non mi ritengo responsabile di aver fatto, un gesto poco chiaro e corretto.
Giuseppe De leo
Perche intervenire sempre in maniera errata se è un falso si blocca subito e non continuare a lasciarlo in rete questo sistema porta ha ulteriore errore da altri utenti , immagino e sono sicuro che voi conoscete la fonte iniziale , di conseguenza va fermato all’origine, e non tante condivisioni da altri utenti.
Facta
Buonasera Giuseppe,
noi ci occupiamo di verificare le notizie, non possiamo in alcun modo intervenire su quanto pubblicano gli utenti sui social.
Paolo
Io non posso verificare ogni post che condivido. Certo è che ci sono delle situazioni poco chiare sicuramente non trasparenti che l’informazione giornalistica odierna spara giornalmente in TV e social. A pensare male quindi non si sbaglia.
Loris
Resta il fatto che nessuno può entrare nei reparti se non per visite mediche o urgenze e loro ci fanno un servizio per un tali show. Segnalate anche questo
Daniele
Gli operatori televisivi sono bardati dalla testa ai piedi. Te lo immagini la stessa cosa per tutti i parenti in visita?impensabile!! ma dovete sempre e solo criticare?!
France
Lo stesso paziente barbuto ricompare a distanza di mesi con un casco per l’ossigeno interpretando un no-vax pentito che appella tutti a vaccinarsi.
Facta
Buongiorno France, abbiamo parlato questo caso di disinformazione qui, qui e qui
Antonella
Io non ho condiviso, ho voluto prima verificare questa notizia ed ho cominciato a cercare la foto in internet. Onestamente i dubbi restano, e anche molti. Incredibilemnte il video integrale de “La vita in diretta” (del quale giustamente segnalate il link) non è visionabile da nessuna parte, risulta rimosso sia su Youtube che su Rai Play. Perchè, mi domando, se non c’è nulla di “preparato”? Non sono mai stata in un reparto di sub intensiva, ma non credo che chi finisce lì abbia quella faccia. Almeno un pò provato…mah…