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Il vaccino contro la Covid-19 non è una «terapia genica sperimentale»

Il vaccino contro la Covid-19 non è una «terapia genica sperimentale»

9 luglio 2021
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L’8 luglio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto diverse segnalazioni via WhatsApp che chiedevano di verificare le informazioni contenute in un video pubblicato il 6 luglio sulla piattaforma di video-streaming Rumble da IppocrateOrg, che si definisce una «rete internazionale di medici, ricercatori, operatori della sanità, operatori nel sociale».

Il filmato oggetto della nostra verifica dura in tutto poco meno di 6 minuti, si intitola “Proteggiamo i bambini” e si pone come un appello alle «mamme e ai papà» che saranno chiamati alla scelta di vaccinare o meno i propri figli. Il video elenca diversi motivi per non ricorrere all’inoculazione, che secondo i medici interrogati sarebbe effettuata per mezzo non di un vaccino, ma di una «terapia genica sperimentale» (minuto 00:38) che potrebbe compromettere per sempre «il sistema immunitario dei nostri bambini e dei nostri ragazzi».

Più avanti nel video, un medico che si presenta come Paolo Martino Allegri spiega che «la proteina spike che si trova in questi farmaci è una tossina che può penetrare anche nel cervello» (minuto 01:24), mentre Mario Sandrolini Cortesi afferma che «questa terapia sperimentale non blocca la diffusione del virus» e che «un soggetto vaccinato sarà infettivo quanto uno non vaccinato» (minuto 01:40). 

Al minuto 03:02 il filmato prosegue spiegando che «l’esperienza sul campo e le statistiche ci dicono che il rischio di mortalità per Covid in età pediatrica è pari a zero» e che dunque la vaccinazione delle persone in quella fascia d’età sarebbe solo un «esperimento» inutile. 

Il filmato contiene una serie di informazioni false o fuorvianti. 

Innanzitutto, le persone interrogate nel video sono tutti medici appartenenti all’associazione IppocrateOrg e in particolare le affermazioni oggetto della nostra verifica sono riconducibili al dottor Paolo Martino Allegri (pediatra), al dottor Mario Sandrolini Cortesi (ortopedico-traumatologo), alla dottoressa Simona Fontana (psicoterapeuta). IppocrateOrg.org è un sito web riconducibile a Mauro Rango, che come avevamo ricostruito in un nostro articolo non ha alcuna qualifica medico-scientifica ed è stato più volte diffusore di informazioni non attendibili a tema Covid-19.

Veniamo ora alle informazioni contenute nel filmato. Non è vero, come riportato nel video segnalato, che i vaccini contro la Covid 19 sono «una terapia genica sperimentale». Il riferimento è ai cosiddetti “vaccini a Rna” sviluppati da Pfizer e Moderna, contenenti “l’istruzione” per produrre la proteina spike che il virus utilizza per legarsi alle cellule.

In ambito medico, con il termine “terapia genica” ci si riferisce al processo con cui del materiale genetico (Dna o Rna) viene inserito all’interno delle cellule per consentire ai medici di curare un disturbo senza intervenire con farmaci o interventi chirurgici. Come hanno spiegato in passato i ricercatori di Moderna – e come abbiamo fatto anche noi su Facta – i vaccini contro la Covid-19 non modificano il Dna dei pazienti. Come specifica il Programma di educazione genomica del sistema sanitario inglese, infine, «l’mRNA dei vaccini non entra nel nucleo cellulare né interagisce affatto con il DNA, quindi non costituisce terapia genica».

Passando alla seconda affermazione, non esiste alcuna prova che la proteina spike prodotta dai vaccini sia dannosa per il corpo umano. Come avevamo già notato in un recente articolo, tale credenza nasce da uno studio che riporta il dato secondo cui la proteina sarebbe stata riscontrata, per pochi giorni dopo la vaccinazione, nel plasma sanguigno di persone che hanno ricevuto una dose del vaccino prodotta da Moderna.

Come riporta lo stesso studio, tuttavia, la quantità di proteina Spike – che secondo alcune pubblicazioni sarebbe coinvolta nelle conseguenze della Covid-19 – è pari a circa 68 picogrammi per millilitro, ovvero circa 60mila volte inferiore alla concentrazione capace di portare, negli esperimenti, a effetti tossici (4 microgrammi per millilitro). 

Al contrario di quando affermato nel video, inoltre, i vaccini a mRna sono molto efficaci nel bloccare l’infezione virali. A confermarlo non è solo l’evidenza empirica, ma anche un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, secondo il quale il vaccino sviluppato da Pfizer e BioNTech sarebbe in grado di evitare l’infezione nel 92 per cento dei casi. Un risultato molto simile è emerso anche da uno studio condotto dai Cdc (i centri americani per la prevenzione e il controllo delle malattie) su oltre 4 mila operatori sanitari e lavoratori appartenenti a categorie essenziali: in quel caso la probabilità di infettarsi si era ridotta del 90 per cento. 

Veniamo infine all’ultima affermazione contenuta nel filmato. Il rischio di mortalità per Covid in età pediatrica è realmente vicino allo zero: secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Istituto superiore di sanità, in Italia i decessi totali per Covid-19 nella fascia d’età tra 0 e 19 anni sono stati in tutto 24 dall’inizio della pandemia a oggi. Ciò non vuol dire, tuttavia, che i più giovani non possano essere veicolo di contagio e rappresentare un rischio per le fasce d’età più fragili. 

Come spiega l’Organizzazione mondiale della sanità, non conosciamo ancora la percentuale di popolazione da vaccinare per raggiungere l’immunità di gregge, sebbene il direttore dell’Istituto americano di allergie e malattie infettive Anthony Fauci l’abbia stimata tra il 70 e l’85 per cento. Le persone con meno di 18 anni sono in Italia circa 9,8 milioni, ovvero il 16,2 per cento della popolazione: senza il loro apporto non sarà facile proteggere adeguatamente la restante fascia della popolazione.

Come hanno sintetizzato i nostri colleghi di Pagella Politica, la scelta di vaccinare bambini e adolescenti non coinvolge un semplice calcolo dei costi e dei benefici su quella fetta di popolazione, ma bisogna tenere in considerazione le esigenze dell’intera collettività.

La redazione di Facta ha contatto l’associazione IppocrateOrg per avere chiarimenti in merito alle informazioni veicolate. Siamo al momento in attesa di una risposta e, se dovessero esserci degli aggiornamenti, modificheremo il nostro articolo segnalandolo ai lettori.

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