Non ci sono prove che la proteina Spike prodotta dai vaccini sia dannosa - Facta
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Non ci sono prove che la proteina Spike prodotta dai vaccini sia dannosa

Il 3 giugno 2021 la redazione di Facta ha ricevuto più volte via WhatsApp la segnalazione di un articolo pubblicato il 1° giugno 2021 dal sito Database Italia e intitolato “Ricercatore sui vaccini ammette ‘Grave errore, la proteina Spike è una pericolosa tossina’”. L’articolo si fonda prevalentemente sulle dichiarazioni rilasciate dal  professor Bryam W. Bridle – immunologo dell’Università di Guelph (Canada) – durante una breve intervista del 28 maggio 2021 con la presentatrice radiofonica canadese Alex Pierson. Secondo Bridle «sappiamo da molto tempo che la proteina Spike è una proteina patogena. È una tossina. Può causare danni al nostro corpo se entra in circolazione» e, riferendosi ai vaccini contro la Covid-19, «il vaccino porta questa proteina in circolazione». In altre parole, secondo Bridle la proteina Spike prodotta nell’organismo grazie ai vaccini potrebbe diffondersi in tutto il corpo e causare danni alla salute, tra cui a organi riproduttivi come le ovaie. 

Si tratta di una teoria senza prove e in parziale contrasto con i dati scientifici a disposizione. Andiamo con ordine.

È vero che alcuni studi hanno suggerito che la proteina Spike possa essere coinvolta in alcune delle conseguenze della Covid-19. Esiste anche lo studio, citato nel testo dell’articolo a noi segnalato e menzionato da Bridle nell’intervista, i cui dati mostrano come, per pochi giorni dopo la vaccinazione, si possa ritrovare proteina Spike nel plasma sanguigno di persone che hanno ricevuto una dose del vaccino Moderna contro la Covid-19. Quest’ultimo dato non è «sconcertante» come affermano Bridle e l’articolo su Database Italia. Per esempio, già la valutazione del vaccino Pfizer da parte dell’European medicines agency (Ema) riportava dati su come, nei topi, l’mRna dei vaccini fosse reperibile effettivamente nel plasma sanguigno e in alcuni organi, principalmente il fegato ma in piccola quantità (meno dello 0,1 per cento del totale) anche nella milza, ghiandole surrenali e le ovaie. 

Questo però non dimostra che la proteina Spike presente nei vaccini sia pericolosa. Lo stesso studio che ha trovato la proteina Spike nella circolazione sanguigna ha anche misurato che si tratta di una quantità minuscola: al massimo circa 68 picogrammi per millilitro, ovvero circa 60mila volte inferiore alla concentrazione capace di portare, negli esperimenti, a effetti tossici (4 microgrammi per millilitro). Uri Manor, professore all’Istituto Salk e autore di uno degli studi sulla tossicità della proteina Spike che abbiamo nominato, ha dichiarato ad inizio maggio a Euronews che i suoi risultati non dimostrano che il vaccino sia in alcun modo pericoloso, proprio perché la quantità di proteina Spike nei vaccinati è troppo piccola per causare effetti negativi e che anzi «chiunque dovrebbe farlo [il vaccino]». A sua volta Alana F. Ogata, autrice principale dello studio che ha misurato la circolazione della proteina Spike nel sangue, ha scritto su Twitter che «i nostri dati non smantellano» gli studi e i processi che hanno validato i vaccini per la Covid-19. Come ha spiegato il chimico farmaceutico Derek Lowe su Science, la proteina Spike prodotta dai vaccini non è solubile, ma resta pressoché tutta legata alla superficie delle cellule in cui viene prodotta e dove viene riconosciuta dal sistema immunitario. Al contrario, il virus Sars-CoV-2 entra facilmente in circolo e la sua proteina Spike può quindi causare danni più facilmente. Per quanto riguarda la possibilità di danni alle ovaie, possiamo dire che al momento uno studio, pubblicato come preprint il 13 aprile 2021, non ha riscontrato alterazioni della funzionalità di questo organo in seguito ai vaccini o all’infezione da Sars-CoV-2. 

Nell’intervista radiofonica, Bridle ha anche affermato che uno studio «ancora in corso di pubblicazione» avrebbe trovato proteina Spike e mRna dei vaccini nel latte materno, e che questo potrebbe causare, quindi, danni nei lattanti. Non essendo uno studio pubblicato non ci è possibile valutarlo. Un altro studio, per ora disponibile solo come preprint, ha però verificato se l’mRna dei vaccini Pfizer e Moderna può passare nel latte materno, e non ne ha trovato traccia. 

L’articolo di Database Italia cita in merito un singolo rapporto del sistema di sorveglianza vaccinale statunitense Vaers secondo cui un bambino di cinque mesi, allattato al seno, il giorno dopo la vaccinazione della madre avrebbe sviluppato un disturbo della coagulazione del sangue e sarebbe infine deceduto. Come discusso dai nostri colleghi fact-checker di Snopes, al momento non è chiaro se questo caso sia reale (abbiamo già raccontato, su Facta, di un caso in cui una segnalazione Vaers riguardante il decesso di un bambino è stata completamente inventata) e in ogni caso non sarebbe possibile stabilire, da un singolo caso, alcuna correlazione con la vaccinazione. 

In conclusione, la teoria secondo cui la proteina Spike dei vaccini possa entrare in circolo e causare danni alla salute non è in alcun modo dimostrata e, a una lettura attenta degli studi a cui si ispira, sembra poco plausibile. È probabilmente vero, e non è sorprendente, che una piccolissima quantità di proteina Spike entri nella circolazione del sangue: ma in concentrazione decine di migliaia di volte inferiore a quella che sappiamo portare a effetti patologici. Non esiste inoltre, nel momento in cui scriviamo, nessuna prova che le donne vaccinate possano trasmettere l’mRna dei vaccini o la proteina Spike attraverso il latte materno e causare danni ai lattanti. Infine, ricordiamo che i dati della sorveglianza vaccinale finora disponibili non mostrano un aumento del rischio di trombosi o altre malattie del sangue legato ai vaccini, con l’eccezione delle rare trombosi dei seni venosi profondi correlate al solo vaccino AstraZeneca: ne abbiamo parlato in più occasioni.

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Comments (14)

  • Sveglio più di te

    vi contraddire da soli mentre scrivete…la proteina spike non entra in circolo? allora il test sierologico “Sars-Cov-2 IgG RBD Spike” per valutare la concentrazione di spike nel sangue a che cosa serve? e in teoria il test è eseguito per valutare se il vaccino è stato efficace o meno in base alla concentrazione della…proteina spike!

    I vaccini mRNA sono stati “venduti” come rivoluzionari perché permettevano di sviluppare la famosa proteina spike che proteggeva le cellule dal virus…e voi, quindi state dicendo che i vaccini in realtà NON servono a un cazzo dato che non producono a sufficienza le famose spike?! altrimenti sarebbero tossici!

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    • Facta

      Buongiorno Sveglio più di te, il test misura gli anticorpi contro la Spike e gli anticorpi ovviamente circolano nel sangue.
      La Spike che producono i vaccini è del tutto sufficiente a provocare la risposta immunitaria, per la quale non serve che la proteina entri in circolo.

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  • By

    Sveglio più di te, prima di sparare a zero ragiona…. Cambia pure nome perché non ti si addice..

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  • Stefano

    Quindi non esiste nessuna prova che le donne vaccinate possano trasmettere al neonato…quindi vi sembra normale che viccinino le donne che stanno allattando o che sono in cinta?

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    • Facta

      Buongiorno Stefano, cosa dovrebbero trasmettere al neonato le future mamme? Ad oggi il vaccino anti covid-19 non viene consigliato alle donne incinte, trova tutte le informazioni a riguardo a QUESTO LINK

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    • Facta

      Buongiorno lp, l’articolo da lei indicato spiega i danni portati dalla prteina spike nelle persone colpite dal virus, non delle persone vaccinate.
      Il vaccino contiene le informazioni per il nostro sistema immunitario per individuare la proteina spike e “combatterla”.

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      • Gabriele

        Perché non leggete gli articoli prima di esprimere giudizi?
        Non è vero che l’articolo apparso su ANSA parla dei danni prodotti dalla proteina spike sulle persone colpite dal virus. Lo studio apparso sulla rivista Circulation Research, (titolo:SARS-CoV-2 Spike Protein Impairs Endothelial Function via Downregulation of ACE 2) esamina gli effetti della proteina spike su cave di laboratorio, e su cellule endoteliali (EC) esposte direttamente alla proteina: in entrambi i casi sono stati rilevati danni al tessuto endoteliale. Il tessuto endoteliale è presente sulle pareti dei vasi sanguigni (quindi praticamente in tutto il corpo) nel sistema linfatico, nel cuore.

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        • Facta

          Buongiorno Gabriele, abbiamo verificato l’articolo pubblicato il 1° giugno 2021 dal sito Database Italia, non quello di Ansa.

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      • Gabriele

        Ieri 02/07/2021 avevo scritto un commento critico, ma molto argomentato, sulla vostra risposta a LP, perché lo avete eliminato?
        Se pensate che sia errato contestatemelo nel merito, altrimenti è semplicemente CENSURA.

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        • Facta

          Buongiorno Gabriele, il suo commento non è stato rimosso ma trattandosi di questioni scientifiche prima di risponderle mi devo confrontare con il nostro fact-checker che si occupa di scienza e medicina.
          La aggiornerò quanto prima.

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  • Ciro Torelli

    Non ci sono prove neanche del contrario, anzi mentre chi dice che questa resti nel sito d’ignezione ne è stata trovata traccia ovunque in un soggetto vaccinato, che poi la proteina spike sia dannosa bhe cari, leggete qualche ricerca.

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    • Facta

      Buongiorno Ciro, nei vaccini ci sono le informazioni per costruire la proteina spike, questa viene prodotta in piccolissima quantità da alcune cellule dell’organismo per pochi giorni e il sistema immunitario impara a riconoscerla e a difendersi.

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  • Claudio

    Non sono un medico quindi non mi esprimo nello specifico tuttavia credo che in una vaccinazione di massa come questa la sorveglianza attiva dovrebbe essere tassativa.

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