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La sperimentazione clinica del vaccino a mRna non ha ucciso 20 mila macachi

La sperimentazione clinica del vaccino a mRna non ha ucciso 20 mila macachi

20 luglio 2021
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Il 19 luglio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un video pubblicato il giorno precedente su Raffaele Palermo News, sito web di cui ci eravamo già occupati per alcuni articoli di disinformazione sui vaccini contro la Covid-19.

Il video oggetto della nostra segnalazione dura in tutto poco più di due minuti e si intitola “Il Siero Sperimentato su 20.000 Macachi! Ecco i Risultati”. Il filmato consiste in una breve intervista al dottor Domenico Biscardi – presentato come «ricercatore internazionale» – andata in onda sul canale televisivo Rainbow Television (di cui ci eravamo già occupati qui), nella quale vengono presentati due studi che getterebbero delle ombre sui vaccini a mRna.

Secondo Biscardi, questi studi sarebbero «su una specie di darkness, una di quelle zone del web quasi inaccessibili» (minuto 00:28; il riferimento è probabilmente al dark web, la porzione di Rete navigabile solo attraverso specifici programmi) e dimostrerebbero che «questi vaccini sono già stati fatti nei macachi cinque anni fa» e che «loro sapevano già tutto di questi vaccini» (minuto 00:46).

Durante tutto il filmato viene citato e mostrato solo uno di questi studi, pubblicato dalla rivista Nature, che secondo Biscardi svelerebbe un dettaglio inedito: tutti i 20 mila macachi utilizzati nella sperimentazione sono deceduti due anni dopo l’inoculazione e dal momento che questi animali «hanno il 98,6 per cento del corredo genetico uguale al nostro», la stessa sorte toccherà anche alle persone che hanno ricevuto il vaccino contro la Covid-19 (dal minuto 01:21).

Si tratta di una notizia falsa. 

Innanzitutto, secondo le informazioni riportate nel 2014 da La Stampa, Domenico Biscardi ha una laurea in farmacia, sebbene in passato abbia esercitato abusivamente la professione di anatomopatologo sia in Italia che a Capo Verde. Già sostenitore del metodo Di Bella (la terapia alternativa per trattare i tumori creata negli anni Novanta dal medico Luigi Di Bella, totalmente priva di alcun fondamento scientifico) e sostenitore della teoria del complotto sulle scie chimiche, durante la pandemia (febbraio 2020) Biscardi ha avuto un’impennata di popolarità grazie a un lungo audio WhatsApp in cui negava la gravità della malattia da coronavirus e sosteneva la natura artificiale del virus Sars-Cov-2.

Veniamo adesso alle affermazioni contenute nel video oggetto della nostra verifica. L’unico studio mostrato nel filmato è stato pubblicato dalla rivista scientifica Nature il 1 aprile 2019 (dunque non «cinque anni fa») e si intitola “Visualizzazione di eventi precoci nella somministrazione di vaccini mRNA in primati non umani tramite PET – TC e rappresentazione infrarossi”. Contrariamente a quanto sostenuto da Biscardi, lo studio è liberamente accessibile tramite una semplice ricerca Google.

Come si legge nel documento, l’obiettivo dello studio era quello di visualizzare il modo in cui i vaccini a mRna – ovvero a Rna messaggero, che insegna alle nostre cellule come produrre la proteina che innesca una risposta immunitaria all’interno del nostro corpo – si diffondono all’interno dell’organismo, così da progettare studi clinici più efficaci. Per farlo, i ricercatori hanno iniettato nel corpo di quattro macachi (non 20 mila) il vaccino a mRna insieme a una molecola radioattiva, così che il percorso del vaccino potesse essere tracciato attraverso un tomografo Pet, una macchina in grado di rilevare i fotoni gamma prodotti dal decadimento delle molecole radioattive. Il vaccino a mRna in questione non è tuttavia quello contro la Covid-19, che sarebbe stato sviluppato solo nel 2020. 

Lo studio tiene dunque traccia della diffusione del vaccino a distanza di 4 e 28 ore dopo l’inoculazione, ma in nessuna sezione dello studio si parla di macachi deceduti a causa del vaccino. Nel testo è anzi precisato come tutti e quattro gli esemplari siano stati soppressi dagli scienziati (16 e 28 ore dopo l’inoculazione) così da analizzarne i tessuti attraverso un’autopsia e confermare che questi fossero realmente stati raggiunti dal vaccino.

Vale la pena aggiungere che nell’estate del 2020 anche il vaccino a mRna di Moderna contro la Covid-19 è stato sperimentato sui macachi: il trial non aveva prodotto il decesso di nessuno dei 24 esemplari e il vaccino si era dimostrato efficace nel proteggere le cavie esposte al virus. 

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