Il 10 agosto 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp la richiesta di verificare un articolo, pubblicato il 2 agosto 2021 da Disinformazione.it e intitolato “La fiaba del contagio: dalle balle di Pasteur alla pericolosa elettrificazione del pianeta”. Secondo l’articolo i virus in realtà sarebbero solo «detriti» rilasciati dalle cellule quando sono «intossicate e/o avvelenate» e varie epidemie o pandemie del XIX e XX secolo sarebbero state causate dai campi elettromagnetici corrispondenti a vari avanzamenti tecnologici.
Si tratta di notizie completamente prive di fondamento scientifico.
Innanzitutto, come abbiamo ricordato più volte su Facta, i virus esistono e sono stati isolati da oltre ottanta anni. Secondo l’articolo i virus non sarebbero altro che «esosomi», particelle contenenti Dna e Rna che vengono emesse dalle cellule. Gli esosomi esistono e sono effettivamente vescicole microscopiche emesse da alcune cellule che possono anche contenere piccoli Rna, con numerose possibili funzioni biologiche, ma non sono virus (anche se è stato ipotizzato che alcuni virus possano essersi evoluti da esosomi). I virus hanno un genoma ben definito e distinto da quello della cellula, e producono proteine che non appartengono al genoma della cellula. Come tali, non possono essere semplici parti di esse.
In secondo luogo, non c’è alcuna reale correlazione tra campi elettromagnetici e pandemie. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i campi elettromagnetici sono in gran parte privi di conseguenze sulla salute e in particolare non sono correlati a malattie infettive. Le coincidenze citate nell’articolo inoltre sono molto deboli o inesistenti. La prima malattia citata dall’articolo, la cosiddetta «nevrastenia», termine introdotto dal neurologo George Beard nel 1869, era un concetto generico per quelle che oggi sono classificate come altre diagnosi psicologiche o psichiatriche. Nel 1889 venne installata la prima linea di trasmissione dell’elettricità a distanza (14 miglia tra Portland e Willamette Falls) ma non ha senso definirlo come «l’anno in cui iniziò l’era elettrica moderna». Nel 1917 e nel 1957, rispettivamente, non ci sono stati incrementi drastici nelle trasmissioni radio o in quelle radar. Non esiste nessun motivo quindi per attribuire ai campi elettromagnetici l’insorgere delle pandemie influenzali in quelle date.