Mark Zuckerberg non ha twittato «Facebook è gratuito» in risposta a Elon Musk - Facta
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Mark Zuckerberg non ha twittato «Facebook è gratuito» in risposta a Elon Musk

Il 2 novembre 2022 il quotidiano Il Messaggero ha pubblicato a pagina 11 uno specchietto intitolato «Polemica a colpi di tweet», contenente alcune presunte dichiarazioni riguardanti la possibilità che la spunta blu di Twitter, il simbolo che certifica l’autenticità degli account di pubblico interesse, diventi un servizio a pagamento. 

L’approfondimento si apre con un tweet di Stephen King, nel quale lo scrittore americano dichiara: «Venti dollari al mese per le mie spunte blu? Che si fott…. Mi dovrebbero pagare. Se fanno una cosa simile, vado via come Enron». Secondo la ricostruzione del Il Messaggero, il nuovo proprietario di Twitter, l’imprenditore Elon Musk, avrebbe risposto a King scrivendo: «Dobbiamo in qualche modo pagare le bollette! Twitter non può fare interamente affidamento sulla pubblicità. Che ne dici di 8 dollari?».

L’ultimo a intervenire, secondo Il Messaggero, sarebbe stato il presidente di Meta Mark Zuckerberg, che «taggando sia King che Musk», avrebbe twittato: «Ciao Elon, Facebook è gratuito».

Lo specchietto pubblicato a pagina 11 de Il Messaggero in edicola il 2 novembre 2022

La ricostruzione pubblicata da Il Messaggero è parzialmente falsa. Andiamo con ordine.

Innanzitutto, il 28 ottobre 2022 Elon Musk ha portato a termine l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari. La polemica sulla possibile monetizzazione del servizio di verifica degli account è nata nei giorni seguenti, in seguito ad alcune indiscrezioni che riportavano la volontà di Musk di offrire la celebre spunta blu, insieme ad altre caratteristiche aggiuntive, al costo di 20 dollari al mese. 

Con un thread su Twitter, il 1° novembre 2022 Musk ha chiarito di voler introdurre il servizio di verifica degli account al costo di 8 dollari al mese, perché «l’attuale sistema di signori e popolani di Twitter per chi ha o non ha un segno di spunta blu è una stronzata».

In questo contesto si è inserita l’opinione di Stephen King, che il 31 ottobre si è scagliato contro la decisione di Musk, come correttamente riportato da Il Messaggero. Reale è anche la risposta dello stesso Musk, che il 1° novembre ha sottolineato la necessità di dover «pagare le bollette». L’account Twitter del presidente di Meta Mark Zuckerberg non è invece intervenuto nella discussione, come si può verificare scorrendo le risposte a questo tweet.

La redazione de Il Messaggero ha invece riportato la replica di @di_reddito, un account parodia di Mark Zuckerberg che solitamente twitta in italiano. Il 2 novembre 2022 l’account Twitter @di_reddito ha pubblicato lo specchietto de Il Messaggero insieme al commento: «Sono sul giornale, grazie».

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