C’è stato un focolaio di Covid su una nave militare inglese, ma i vaccini non «fanno acqua da tutte le parti» - Facta
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C’è stato un focolaio di Covid su una nave militare inglese, ma i vaccini non «fanno acqua da tutte le parti»

Il 22 luglio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp la richiesta di verificare un articolo, pubblicato il 17 luglio 2021 da Il Paragone, sito di news del giornalista e senatore Gianluigi Paragone, e intitolato “Focolaio a bordo di una portaerei inglese: 100 infetti, tutti vaccinati con doppia dose”. L’articolo racconta di un focolaio di Covid-19 a bordo della portaerei inglese HMS Queen Elizabeth, al momento impegnata in un tour mondiale, con circa 100 casi. 

L’articolo commenta la notizia come prova del fallimento dei vaccini contro la Covid-19: «Il test del Green pass per soli vaccinati, dunque, è palesemente fallito. Così come sono fallite tutte le finte certezze sui vaccini» e che «con i vaccini che fanno acqua da tutte le parti, in Italia e in Europa si procede a gravi restrizioni delle libertà per i non vaccinati».

Si tratta di una notizia vera, ma presentata in modo fuorviante.

La fonte riportata dall’articolo a noi segnalato è la Bbc, che ha trattato la notizia il 14 luglio 2021; la notizia è stata ripresa da altre testate. I circa 100 casi descritti di Covid-19 sono stati in realtà riscontrati non solo sulla HMS Queen Elizabeth, ma anche a bordo delle altre navi che accompagnano la portaerei. Il segretario alla difesa britannico Ben Wallace ha confermato che l’equipaggio è interamente vaccinato con doppia dose. 

Questo non significa che i vaccini «fanno acqua», come dice l’articolo a noi segnalato. L’articolo originale della Bbc, così come quello a noi segnalato, riporta che tutto il personale viene sottoposto a tamponi per il virus Sars-CoV-2 di routine, e che su un equipaggio di 3.700 persone 100 sono state infettate: si tratta di una percentuale inferiore al 3 per cento. Nessuno dei contagiati ha riscontrato sintomi significativi, al momento: sempre come dichiarato dal segretario alla difesa Wallace, «non ci sono gravi conseguenze su nessun componente dell’equipaggio».  

Per confronto, in focolai analoghi a bordo di navi, prima della vaccinazione, il numero di casi e le conseguenze sono state molto più gravi. Uno dei casi più celebri è stata l’epidemia di Covid-19 a bordo della nave da crociera Diamond Princess, a febbraio 2020, con 3.711 passeggeri di cui 712 (il 19 per cento) sono stati infettati e quattordici deceduti. In un episodio più simile, il focolaio di Covid-19 a bordo della portaerei americana USS Theodore Roosevelt tra marzo e aprile 2020 ha colpito 1.271 membri dell’equipaggio su 4.779 (26,6 per cento): nonostante l’età media dell’equipaggio fosse di soli 27 anni, ci furono 23 ricoveri di cui 4 in terapia intensiva, e 1 decesso. 

Sembra quindi plausibile che i vaccini, lungi dal «fare acqua», abbiano contribuito a contenere il diffondersi della Covid-19, per quantità di infetti e gravità, a bordo della HMS Queen Elizabeth. Una piccola percentuale di casi è sempre possibile, visto che l’efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione e il contagio non è assoluta sebbene sia molto elevata, come abbiamo discusso in precedenza su Facta.

Photo Credit: Dave Jenkins – InfoGibraltar via Wikimedia Commons

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Comments (3)

  • Giaimis

    Onore a chi informa con dati reali, il cittadino maturo li sa analizzare e trae di conseguenza il proprio parere. Stabilire a priori una opinione personale senza spiegazioni e’ stato l’errore di tutta la campagna vaccinale in Italia che ha solo determinato diffidenza.

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  • Ori Sestan

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    • Facta

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