Come il costume da medico della peste è diventato un caso di disinformazione su TikTok - Facta
TOP

Come il costume da medico della peste è diventato un caso di disinformazione su TikTok

«Nel Regno Unito stanno girando persone vestite da dottori della peste che uccidono ragazze e ragazzi. Si stanno anche vedendo in Emilia Romagna ed alcuni dicono anche in Calabria. Io ho paura perché domani ho presenza [a scuola] e faccio sempre la strada da sola». La testimonianza risale al 22 marzo 2021, proviene dal profilo TikTok di una studentessa italiana ed è solo una delle migliaia di denunce che nel mese di marzo 2021 hanno riempito i profili social dei giovani di tutto il mondo. 

A spaventare gli utenti della Rete sono presunte figure vestite da “medico della peste”, abbigliamento utilizzato nel XVII secolo da chi praticava la medicina per proteggersi dalle epidemie e curare in sicurezza – in base alle credenze dell’epoca, secondo cui le infezioni potevano essere trasmesse attraverso le esalazioni malsane – i pazienti affetti da malattie infettive. Il costume è tornato alla ribalta nella seconda metà del Novecento grazie allo Steampunk – una sottocultura legata a un filone della narrativa fantastica – ed è arrivato fino ai giorni nostri, reso popolare di recente dalla contingenza storica legata alla pandemia di coronavirus. 

L’abbigliamento del “medico della peste” (photo: Davide Alberani via Flickr)

Nella sua ultima incarnazione, la divisa composta da maschere con il becco, guanti in pelle e lunghi cappotti neri si è trasformata in un vero e proprio fenomeno di disinformazione, collegato a presunti rapimenti avvenuti nei pressi delle scuole e ad efferati omicidi.

Niente di tutto questo è in realtà mai accaduto, ma la dinamica fittizia ha ormai raggiunto la viralità su TikTok, seminando il panico soprattutto tra gli utenti più giovani e vulnerabili. Ecco che cosa abbiamo scoperto.

L’arrivo dei medici della peste sui social network

Le prime testimonianze di persone travestite da medici della peste risalgono alla metà di marzo 2021 quando su TikTok, Twitter e Instagram sono iniziati a comparire contenuti in lingua inglese che mettevano in guardia da uomini in costume che, stando a quanto denunciato dagli utenti, «violentano e accoltellano giovani donne» e che sarebbero stati avvistati «fuori dalle scuole e nelle strade».

Esempio di contenuto pubblicato su TikTok riguardo presunti criminali vestiti da “medici della peste”.

Alcuni di questi contenuti allegano – come “prova” – l’immagine di un uomo di spalle, fotografato attraverso una rete di metallo, che indossa un cilindro, un cappotto nero e quello che appare come l’inconfondibile becco di una maschera da dottore della peste.

Foto del presunto avvistamento di un “dottore della peste” in Scozia, pubblicata il 16 marzo 2021 dal tabloid Scottish Sun.

I primi avvistamenti di persone travestite in questo modo si sarebbero verificati in Scozia e più precisamente a Falkirk, una città a metà strada tra Glasgow ed Edimburgo, nota soprattutto per una celebre battaglia combattuta da William Wallace, l’eroe nazionale scozzese interpretato da Mel Gibson nel film Braveheart. Rapidamente, i presunti testimoni oculari si sono moltiplicati e l’inquietante maschera è stata localizzata anche in Inghilterra, Irlanda e Stati Uniti

A partire dal 17 marzo 2021, anche tra gli account TikTok in lingua italiana è iniziato a circolare la notizia dell’avvistamento di dottori della peste anche nel nostro Paese, soprattutto in Emilia-Romagna e in Calabria. 

Alcuni contenuti che annunciano avvistamenti dei “dottori della peste” in Italia.

Alla data del 25 marzo 2021, l’informazione si è particolarmente diffusa nella fascia più giovane dell’utenza – come abbiamo verificato esaminando decine di profili italiani che hanno parlato del tema – ma non è riportata da alcuna testata, locale o nazionale. 

In realtà le foto allegate ai contenuti sono tutte facilmente reperibili in Rete e provengono perlopiù da immagini riferite allo scorso Halloween, a cosplay (l’arte di interpretare un personaggio di fantasia in fiere o raduni pubblici)  o a video umoristici

Chi erano in passato i medici della peste

La maschera che oggi terrorizza gli utenti di TikTok ha le sue radici in un fenomeno storico, a sua volta basato su una teoria scientifica superata dalle nostre attuali conoscenze.

Secondo l’antropologo medico Christos Lynteris dell’Università di St. Andrews, in Scozia, l’abbigliamento del medico della peste – almeno come lo conosciamo oggi – venne messo a punto da Charles De Lorme (o Delorme), uno dei medici francesi tra i più rispettati del suo tempo, che ebbe tra i suoi pazienti molti reali europei durante il XVII secolo – tra cui il re Luigi XIII di Francia e il duca Gastone d’Orleans, figlio di Maria de’ Medici. La notizia di tale invenzione è arrivata fino a noi principalmente attraverso una biografia di De Lorme, scritta dall’amico Michel de Saint-Martin.

Per curare le persone affette da peste, De Lorme utilizzava una divisa così composta: camicia infilata nei pantaloni, pantaloni infilati negli stivali, cappotto ricoperto di cera profumata e guanti in pelle di capra. La parte più importante del vestiario era tuttavia rappresentata da una maschera con un lungo becco d’uccello, al cui interno veniva inserita della teriaca, un preparato farmaceutico a base di erbe dal profumo particolarmente intenso. Tale abbigliamento era giustificato dalla teoria – basata sulle errate credenze della medicina medievale – che la peste, come altre malattie, si trasmettesse attraverso i cattivi odori e che per evitare il contagio bastasse non respirare il miasma, ovvero l’aria malsana che circondava il malato. 

Col tempo, la medicina ufficiale ha dismesso i panni del medico della peste, che sono invece entrati prepotentemente nella cultura pop tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Gran parte del merito è dovuto al filone letterario noto come Steampunk – genere fantastico che introduce una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica, in questo caso l’epidemia di peste bubbonica diffusasi in Europa nel Seicento – ma un impulso decisivo è arrivato anche dal carnevale di Venezia, che ha eletto il medico della peste tra i costumi tipici della tradizione. È a quest’ultima apparizione – successiva al 1633, anno in cui terminò l’epidemia di peste a Venezia – che risale la prima attestazione della locuzione “medico della peste” o “dottore della peste”, termini che non venivano utilizzati nel corso della reale emergenza sanitaria, come testimoniano ad esempio gli scritti del medico veneziano Alvise Zen.

Com’è nato il caso disinformazione virale su TikTok

Tornando alla falsa notizia degli uomini in costume che avrebbero accoltellato giovani donne nei pressi degli istituti scolastici, tutto è nato da una notizia riportata dalla versione scozzese del tabloid inglese The Sun. Lo scorso 16 marzo, il quotidiano riferiva di una «persona in un inquietante costume da dottore della peste» avvistato per le strade di Falkirk, in Scozia, che avrebbe terrorizzato i passanti con la sua sola presenza. L’articolo del Sun conteneva anche alcune presunte prove fotografiche dell’accaduto, le stesse foto che sono poi state utilizzate nei già citati post su TikTok.

La presenza dell’uomo in costume medievale ha scatenato le fantasie del web e poche ore dopo la prima apparizione online della notizia un utente scozzese Instagram chiamato x_b10_x (22 mila follower alla data del 25 marzo) ha pubblicato un lungo post in cui collegava le strane apparizioni ad un accoltellamento avvenuto a Zetland Park, un parco giochi poco distante da Falkirk. «Ho sentito che una di queste persone mascherate è stata già arrestata», spiegava l’autore del post Instagram, «ma ce ne sono altri, probabilmente drogati o semplicemente pazzi. Questi ragazzi sono stati visti mentre seguivano giovani ragazze e mentre facevano irruzione nelle case della gente». 

Nei giorni seguenti, i media locali scozzesi hanno chiarito una volta per tutte il mistero del dottore della peste identificato nei giorni precedenti, spiegando che le autorità hanno rintracciato un ragazzo che si era travestito per mettere in pratica uno scherzo. «Non abbiamo notizie di alcuna attività criminale» ha dichiarato la polizia di Falkirk, che ha promesso di organizzare incontri nelle scuole per rassicurare la popolazione.

Intanto, come spesso accade con le dinamiche che si sviluppano sul web, attorno alla storia del dottore della peste sono nati i primi fenomeni almeno in parte emulativi. A darne notizia è stata Emma Mansey, che in un gruppo Facebook dedicato agli abitanti della piccola comunità di Flackwell Heath, in Inghilterra, ha raccontato la disavventura dei suoi due figli, tornati a casa terrorizzati dopo aver incontrato «un ragazzo vestito con quell’orribile costume da Peste Nera, grande cappello, vestiti neri, un’orrenda maschera con occhiali di vetro e il lungo becco».

In conclusione

Nella seconda metà di marzo, su TikTok si sono moltiplicate le denunce di persone che avrebbero avvistato degli uomini vestiti da medico della peste. Le segnalazioni sono spesso accompagnate da poche fotografie, sempre le stesse, e parlano di presunte violenze compiute da questi individui misteriosi. 

L’abbigliamento in questione deriva da una pratica medica molto in voga durante l’epidemia di peste bubbonica del Seicento, quando i medici indossavano delle maschere con un lungo becco, all’interno delle quali venivano inseriti preparati profumati. L’obiettivo era quello di non entrare in contatto con i miasmi, le esalazioni malsane generate dai corpi di malati di peste, che al tempo erano considerate il principale mezzo di trasmissione dell’infezione.

La falsa notizia dei criminali in abiti medievali arriva da un articolo del tabloid britannico Sun, che nella sua versione scozzese ha riferito il 16 marzo 2021 dell’avvistamento di un uomo vestito da medico della peste a Falkirk, in Scozia, che spaventava i passanti con la sua sola presenza. L’uomo è stato in seguito identificato e secondo le autorità non ha commesso alcuna attività criminale, ma la storia – diventata nel frattempo virale su TikTok – ha dato lo spunto per alcuni fenomeni emulativi. 

Ti è piaciuto l'articolo?

Lascia un commento

× WhatsApp