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Misoginia, esoterismo e neonazismo: così Rapewaffen è arrivata in Italia

L’organizzazione di estrema destra che incita allo stupro non è nuova alle cronache internazionali e aveva già fatto parlare di sé anche in Italia

30 aprile 2021
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Il seguente articolo contiene riferimenti a comportamenti violenti e minacce di violenza sessuale.

«Dovete bruciare all’inferno e ricevere stupri infiniti. Rapewaffen è in Italia, siamo centinaia e avremo la nostra vendetta su di voi putt*ne di merda». Si presenta così il gruppo neonazista noto come Rapewaffen (letteralmente “armi dello stupro”), che nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2021 ha inviato minacce di stupro e di morte a Valeria Fonte (@valeriafontepoint su Instagram) e Revy (@lepilloledirevy), due influencer vittime di violenza sessuale e da tempo impegnate in campagne social di sensibilizzazione sul tema. Al momento non si conosce l’identità delle persone dietro l’account, ma l’ispirazione appare piuttosto esplicita.

Il gruppo che si autodefinisce Rapewaffen è già noto alle cronache internazionali come uno dei principali e più violenti gruppi suprematisti bianchi, inseriti nella vasta galassia dell’alt-right (l’estrema destra “alternativa” americana) e che utilizza l’incitamento allo stupro e all’omicidio come parte della sua propaganda per la “race war”, la cosiddetta “guerra tra razze” ritenuta inevitabile dalle formazioni neonaziste. Non è chiaro se si tratti di veri affiliati o di semplici emulatori, ma il 19 aprile scorso un gruppo che si identifica come “Rapewaffen” ha ufficializzato la sua presenza in Italia con l’apertura di un canale Telegram – che conta al momento 10 iscritti, ma i cui post sono visualizzati da oltre 1.300 utenti – e ciò rappresenta una notizia per almeno due ragioni.

La prima è che l’ultima grande azione del gruppo ha avuto luogo proprio in Italia e più precisamente nella base Nato di Vicenza, dove un soldato americano affiliato alla Rapewaffen aveva fornito informazioni utili per un attacco terroristico contro il suo stesso esercito. La seconda ha a che fare invece con l’arresto di Andrea Cavalleri, il 22enne di Savona che secondo un’inchiesta della Digos e dell’Antiterrorismo stava progettando una strage ispirata all’azione di Luca Traini (il terrorista di Macerata che ha ferito 8 persone di origine africana spinto dall’odio razziale), questa volta con l’obiettivo di colpire donne ed ebrei.

Secondo le indagini, Cavalleri e un suo amico ancora minorenne avevano dato vita a un’organizzazione chiamata “Nuovo Ordine Sociale” con l’obiettivo di reclutare potenziali stragisti e si rifacevano apertamente all’esperienza della Atomwaffen Division, organizzazione americana responsabile di numerosi omicidi, di cui la Rapewaffen è diretta emanazione. Fatte queste premesse, capiamo meglio di che cosa stiamo parlando.

Rapewaffen in Italia: le minacce via Telegram

La prima azione dimostrativa del ramo italiano della Rapewaffen si è consumata, come anticipavamo, nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2021 quando alcuni anonimi esponenti dell’organizzazione avevano inviato all’influencer Valeria Fonte un messaggio Telegram contenente minacce, destinate anche alla collega Revy. Il messaggio accusava le due donne di aver «osato imporre» il loro «credo» allo Zoo di 105, popolare trasmissione radiofonica in onda dal lunedì al venerdì su Radio 105. Per questo motivo, si legge nel messaggio, «verrete stuprate e infine appese con i traditori maschi».

Le minacce inviate alle due influencer

Il riferimento è ad alcune storie pubblicate su Instagram da Fonte e Revy che chiamavano in causa proprio lo Zoo di 105, accusandolo di aver mandato in onda battute sullo stupro. La clip in questione risale al 13 aprile 2021 e non è più accessibile dal sito dell’emittente (dove compaiono solo le ultime 5 puntate), ma è ancora disponibile su Twitter: nello spezzone viene raccontata la storia di una violenza sessuale, che i conduttori commentano ironicamente con le frasi «a tutti capita di sbagliare» e «ognuno ha i suoi scheletri nell’armadio».

La trasmissione, che si presenta come «il programma radiofonico più irriverente e di successo di Italia», non è nuova a episodi di questo tipo e già in passato aveva destato polemiche per aver mandato in onda un incitamento a seviziare gli animali e una bestemmia. Nei giorni successivi alla messa in onda dello spezzone, alcuni attivisti e attiviste hanno organizzato un sit-in sotto la sede della radio milanese, ottenendo in seguito le scuse ufficiali del programma. Successivamente, anche gli speaker si sono dissociati dalle minacce recapitate alle due influencer.

Lo stesso 19 aprile gli autori delle minacce hanno inaugurato un canale Telegram chiamato “RapewaffenItaly” al cui interno troviamo un solo messaggio – «Rape call rape», ovvero «Stupro chiama stupro» – e due immagini, che incitano alla violenza sessuale sulle «femministe» e definiscono lo stupro «inevitabile». Le immagini contengono riferimenti militari e una svastica nazista.

Il canale Telegram RapewaffenItaly

Che cosa sappiamo sulla Rapewaffen

Come anticipato, non è la prima volta che l’organizzazione nota come Rapewaffen fa parlare di sé. La cronaca se n’era già occupata nel giugno 2020 quando il Dipartimento di Giustizia americano aveva rilasciato un comunicato in cui rendeva pubblico l’arresto di Ethan Melzer, soldato americano 22enne di stanza nella base Nato di Vicenza accusato di aver passato informazioni sensibili all’Ordine dei 9 Angoli (O9A) – gruppo neonazista britannico dedito all’occultismo satanista – consapevole che queste sarebbero state utilizzate per organizzare un attentato contro le truppe americane in Turchia.

Come si legge nelle accuse formulate dall’antiterrorismo americano, Melzer era un membro attivo di un gruppo Telegram chiamato “Rapewaffen” e avrebbe utilizzato proprio quello spazio per comunicare informazioni riservate su «posizione delle truppe» americane in Turchia (comprese riprese satellitari delle installazioni militari), «armi a disposizione e capacità difensive» aspettandosi in cambio «risultati». Com’è emerso dalla successiva confessione di Melzer, il soldato semplice sperava di «provocare la morte del maggior numero possibile di compagni di servizio», così che l’attacco potesse sembrare di stampo jihadista e di conseguenza causare «una nuova guerra».

Come ha spiegato su Twitter Rita Katz (analista antiterrorismo e cofondatrice di Site, società di intelligence privata con sede a Washington), Rapewaffen è una cellula di Atomwaffen – gruppo paramilitare neonazista responsabile di 8 omicidi tra il 2017 e il 2019, fondato da James Mason – legato a doppio filo con l’Ordine dei 9 Angoli (O9A), che mescola l’ideologia neonazista alla filosofia jihadista e al satanismo. La fascinazione della destra radicale per l’Islam e per l’esoterismo non è una novità, come sottolineato dalla Rivista italiana di intelligence, e trova i suoi fondamenti ideologici in alcun pensatori di riferimento di quell’area, come René Guénon, Julius Evola e l’italiano Claudio Mutti. Lo stesso Benito Mussolini nel 1937 fu insignito della “spada dell’Islam” in qualità di protettore del mondo islamico.

La costola italiana della Rapewaffen si rifà insomma a un complesso e violento universo simbolico, che attinge a piene mani da neonazismo e islamismo. Punti di riferimento ideologici che potrebbero non limitarsi alla semplice teoria, come ci insegna la storia recente della propaganda neonazista italiana.

Il precedente del Nuovo Ordine Sociale

Lo sbarco sul territorio italiano di una cellula neonazista afferente ad Atomwaffen ha almeno un precedente, rilevante e piuttosto vicino nel tempo. Nei primi giorni del 2021, l’antiterrorismo italiana in collaborazione con la Digos di Savona e Genova hanno arrestato Andrea Cavalleri, un 22enne ligure accusato di associazione con finalità di terrorismo e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo.

Insieme ad un amico torinese conosciuto online, tuttora minorenne, nel 2019 Cavalleri aveva dato vita al canale Telegram “Sole Nero”, arrivato a contare fino a 484 iscritti. Lo spazio virtuale veniva utilizzato come luogo di radicalizzazione dove i due giovani seminavano propaganda antisemita e misogina, e lo stesso Cavalleri dichiarava apertamente di ispirarsi all’Atomwaffen. In breve tempo, il gruppo ha prodotto un manifesto ideologico (scaricato da 1.800 utenti) intitolato “Il vento bloccato”, che puntava alla «dissoluzione del giudeo» e invitava i «camerati» a «imbracciare le armi» e a «organizzare vere e proprie milizie paramilitari da diverse città» con l’obiettivo di «creare il terrore, creare il panico, creare l’apocalisse. Fategli assaggiare le radiazioni, fateli bruciare, fateli soffrire e pentire di tutto ciò che hanno fatto. È tempo di eliminare, di purificare».

In breve tempo, il canale Telegram si trasformò in una vera e propria organizzazione denominata “Nuovo Ordine Sociale”, per mettere in pratica il programma violento e razzista attraverso il reclutamento di altri volontari e la pianificazione di azioni a scopo eversivo. Secondo gli inquirenti, Cavalleri e il soggetto minorenne stavano pianificando un’azione terroristica e in alcune conversazioni intercettate il 22enne di Savona spiegava di voler portare a termine «una strage a una manifestazione di femministe» perché «le donne moderne sono senza sentimenti, bambole di carne da sterminare». Cavalleri ammetterà di aver sposato l’ideologia incel, gli “involontariamente celibi” che sistematizzano nelle comunità online il loro odio misogino e che dal 2014 a oggi ha causato almeno 40 vittime nel solo Nord America.

Nelle stesse intercettazioni Cavalleri dichiarava inoltre di voler «fare Traini 2.0», in riferimento al terrorista di Macerata che il 3 febbraio 2018 ferì otto persone di origine africana mosso dall’odio razziale, e di voler «svegliare le masse» come Anders Breivik (l’attentatore della strage di Utoya) o Brenton Tarrant (l’autore del massacro di Christchurch. Cavalleri si trova attualmente agli arresti domiciliari, in attesa di processo.

In conclusione

Nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2021 un gruppo denominato“Rapewaffen” (“armi dello stupro”) ha inviato minacce di violenza sessuale e di morte a due influencer che qualche giorno prima avevano criticato la trasmissione radiofonica Lo Zoo di 105 per aver mandato in onda battute sullo stupro.

Non è la prima volta che l’organizzazione nota come Rapewaffen fa parlare di sé a livello internazionale e nel 2020 un suo affiliato era stato accusato dal Dipartimento di Giustizia americano di aver rivelato informazioni sensibili con lo scopo di organizzare un attacco terroristico alle truppe americane di stanza in Turchia. La Rapewaffen è una cellula del gruppo neonazista Atomwaffen ed è legata a doppio filo con l’Ordine dei 9 Angoli, organizzazione dell’estrema destra britannica con tendenze sataniste, che sostiene il jihadismo e la “guerra tra razze”. Le due formazioni sono considerate responsabili di almeno 13 omicidi e numerosi crimini d’odio consumatisi negli ultimi anni e recentemente il Regno Unito ha proposto di bandirle dal suolo britannico.

Questa ideologia violenta aveva già fatto adepti in Italia tra il 2019 e il 2021, quando l’antiterrorismo aveva fermato un giovane di Savona con l’accusa di voler organizzare una sparatoria per colpire «femministe» ed «ebrei». Il giovane aveva dichiarato di ispirarsi alle azioni della Atomwaffen e a quelle di suprematisti bianchi come Luca Traini, Anders Breivik e Brenton Tarrant.

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