L’11 maggio 2024 è stato pubblicato su TikTok un video che ritrae alcuni agenti di una pattuglia di poliziotti italiani e cinesi che vengono intervistati mentre pattugliano le strade di Milano. Il filmato è accompagnato da una didascalia che recita: «La Cina alla conquista del posto fisso a Milano».

Si tratta di una notizia vecchia, presentata in maniera fuorviante.

Il video è reale, ma risale al 2017, quando andò in onda sul programma televisivo di La7 Tagadà. Il servizio, girato da Andrea Sceresini, è stato pubblicato anche sul canale YouTube ufficiale del programma il 16 giugno 2017 con il titolo “Con i poliziotti cinesi per le strade di Milano”. 

La presenza di poliziotti cinesi su suolo italiano faceva parte di un progetto di cooperazione bilaterale tra le forze dell’ordine italiane e cinesi inaugurata nel 2016, che contemplava «l’impiego, in pattuglie miste, di operatori di polizia italiani e cinesi nelle principali città turistiche di entrambi i Paesi, con funzioni di assistenza al personale di polizia dello Stato ospitante nei servizi sul territorio, al fine di agevolare e facilitare le comunicazioni con i propri connazionali e lo scambio informativo con le rispettive Autorità». Il progetto di cooperazione bilaterale nasceva da un memorandum d’Intesa tra Italia e Cina firmato il 24 settembre 2015 a L’Aia (Paesi Bassi) a margine della quinta Conferenza dei capi delle polizie dei Paesi della UE, per «l’esecuzione di pattugliamenti congiunti in aree di interesse turistico».

Secondo un comunicato stampa della Polizia di Stato italiana, dal 5 al 24 giugno 2017 la cooperazione portò all’implementazione di pattuglie congiunte nelle città di Roma, Firenze, Napoli e Milano. Il progetto continuò dal 28 maggio al 17 giugno del 2018 a Roma, Prato, Milano e Venezia, e dal 5 novembre del 2019 a Roma, Milano, Torino e Padova, per circa tre settimane. 

Il 2019 è stato l’ultimo anno in cui si sono svolti tali pattugliamenti congiunti, e il sito della Polizia di Stato non riporta alcun tipo di collaborazione in seguito a quell’anno. Inoltre, in un’intervista rilasciata nel 2022 a Il Foglio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi disse che quelle forme di collaborazione non sarebbero più state né «praticate, né replicate in altre forme».