Il 18 giugno 2023 è stato pubblicato su Facebook un post in cui si afferma che il World Economic Forum (WEF) vieterebbe «il concepimento naturale: tutti i bambini devono essere cresciuti in laboratorio entro il 2030». Nel post si legge che «secondo il WEF, l’umanità sarà meglio equipaggiata per affrontare le sfide del futuro se i bambini non ancora nati subiranno l’editing genetico per garantire che siano liberi da malattie e disabilità, compresi i tratti psicologici che l’élite disapprova».
Si tratta di una notizia che non trova riscontro in nessuna testata e in nessun comunicato della fondazione senza scopo di lucro.
La notizia infondata è stata originariamente pubblicata, senza alcuna prova di quanto scritto, l’8 giugno 2023 in inglese da The People’s Voice, precedentemente conosciuto come NewsPunch, sito noto per diffondere notizie false e infondate su svariate tematiche.
Nell’articolo in questione si sostiene che «per perpetrare questo crimine contro l’umanità, il WEF ha sviluppato uteri artificiali in grado di sviluppare un feto al di fuori del corpo materno». Il riferimento di The People’s Voice è a un articolo pubblicato sul sito del WEF nel 2017 sulla creazione di uteri artificiali. L’articolo del WEF tuttavia parlava delle ricerche di alcuni medici di Philadelphia (in Pennsylvania, Stati Uniti) sullo sviluppo di uteri sintetici con l’obiettivo di contrastare i decessi dei neonati nati prematuramente. In nessuna parte del testo pubblicato sul sito del WEF si sosteneva che questi uteri artificiali in futuro dovessero sostituire le nascite naturali o che i bambini dovessero essere cresciuti nei laboratori.
Contattato dai fact-checker di Associated Press, Yann Zopf, portavoce del WEF, ha smentito la notizia, affermando che «il World Economic Forum non ha mai chiesto la fine del concepimento naturale o spinto affinché i bambini siano cresciuti in laboratorio».