La popolazione dell’Abruzzo non è calata a causa dei vaccini anti-Covid - Facta
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La popolazione dell’Abruzzo non è calata a causa dei vaccini anti-Covid

Il 2 ottobre 2023 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un video pubblicato il 28 settembre 2023 su Twitter. Lo stesso contenuto circola anche su Facebook e TikTok

Nel filmato si vede un uomo, identificato come «Frajese», che afferma che uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature avrebbe dimostrato come il vaccino anti-Covid causi «sanguinamento» vaginale «inaspettato nelle donne in menopausa». Per l’uomo nel video, ciò significa che esiste un danno alla «fertilità» femminile. Al riguardo, sempre secondo l’uomo ripreso nel filmato, nel 2021 in Abruzzo ci sarebbe stato un calo delle nascite di un numero pari alla «metà dei nati rispetto agli anni precedenti».

Si tratta di un contenuto presentato in maniera fuorviante, che veicola una serie di notizie prive di fondamento scientifico.

Precisiamo prima di tutto che la persona che sta parlando è Giovanni Frajese, medico endocrinologo ed ex candidato politico per il partito Italexit che venne sospeso nel 2022 dall’ordine dei medici poiché non in regola con la vaccinazione anti-Covid – allora obbligatoria per il personale sanitario – e poi reintegrato quando la legge è cambiata. Il video è un estratto dell’intervista rilasciata il 27 settembre 2023 da Frajese a RadioRadio, emittente radiofonica che in passato ha diffuso contenuti disinformativi su svariate tematiche, compresi i vaccini contro la Covid-19. 

Lo studio citato da Frajese nel video è stato realmente pubblicato sulla rivista scientifica Nature il 25 settembre 2023 ed è intitolato “Covid vaccines linked to unexpected vaginal bleeding” (in italiano: “Vaccini anti-Covid collegati a sanguinamento vaginale inaspettato”). In questo studio sono state prese in esame donne che non hanno il ciclo mestruale, come le donne in menopausa o sotto contraccezione, ed è emerso che queste sono più propense a sperimentare sanguinamenti vaginali imprevisti dopo la vaccinazione anti-Covid rispetto a prima dell’iniezione. La ricerca, basata su oltre 21 mila auto segnalazioni, ha rivelato un aumento del rischio di sanguinamenti nelle donne premenopausa e perimenopausa (ovvero una fase di diversi anni che indica la fine dell’età fertile e l’inizio della menopausa)  dalle tre alle cinque volte più alto nel mese successivo alla vaccinazione, suggerendo un possibile legame con la proteina Spike del virus Sars-CoV-2, prodotta dalle cellule del corpo umano tramite l’mRNA dei vaccini. Sebbene la causa rimanga incerta, i ricercatori sostengono che i risultati devono ancora essere confermati da successivi studi e che questa scoperta potrebbe aiutare a informare correttamente pazienti e medici su possibili effetti avversi delle future vaccinazioni. Quindi, in merito alle affermazioni di Frajese, è fuorviante sostenere che i sanguinamenti sono collegati alla fertilità dato che la popolazione dello studio precedente è composta da donne in menopausa o sotto contraccezione, quindi non fertili. 

In un articolo pubblicato sempre il 25 settembre Nature ha confermato che il team di ricerca che ha condotto lo studio in questione non ha indagato le ragioni del sanguinamento vaginale, ma ha suggerito che potrebbe essere collegato alla proteina Spike del virus Sars-CoV-2 prodotta dalle cellule del corpo umano tramite i vaccini anti-Covid a mRNA. Inoltre, sempre l’articolo di Nature specifica che, in generale, i vaccini anti-Covid si sono rivelati sicuri ed efficaci. 

Il Comitato per la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) il 27 ottobre 2022 aveva condotto una valutazione sul rischio di sanguinamento vaginale con i vaccini a mRNA anti-Covid. In seguito alla valutazione, l’EMA aveva aggiunto tra gli effetti avversi il sanguinamento vaginale specificando la non-gravità e temporaneità del fenomeno. Inoltre, nelle conclusioni del rapporto, EMA affermava che l’effetto avverso avesse una frequenza “non nota” ovvero, ci sono pochi casi non stimabili statisticamente all’interno della popolazione vaccinata. 

Inoltre, su Facta avevamo ricostruito in un precedente articolo che non esistono prove che dimostrino che i vaccini anti-Covid causino infertilità o aborti. Come riportato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’agenzia di salute pubblica statunitense, la vaccinazione è sicura sia per le madri in gravidanza che per le persone che vorrebbero avere figli. L’EMA garantisce la sicurezza dei vaccini anti-Covid ad mRNA per le donne in gravidanza assicurando che non causano complicazioni né alla madre né al neonato. 

Passiamo ora ad analizzare il dato sul calo delle nascite in Abruzzo citato da Frajese all’interno della sua tesi infondata sul legame tra i vaccini contro la Covid-19 e i danni alla fertilità. Come riportato da un’analisi basata sui dati Istat, pubblicata a luglio 2023 da OpenPolis – fondazione indipendente che promuove progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche – in Abruzzo, come nel resto del Paese, il tasso di natalità (ovvero il numero di nuovi nati in rapporto alla popolazione) è calato in modo sistematico a partire dal 2010, passando dalle 8,8 nascite ogni mille abitanti alle 6,5 nascite ogni mille abitanti del 2021. In base ai dati ufficiali, quindi, il tasso di natalità in Abruzzo negli ultimi undici anni non si è dimezzato. Inoltre, questo calo è iniziato dieci anni prima l’avvio della campagna di vaccinazione contro la Covid-19 ed è rimasto costante nel tempo. Non risulta esistere alcun collegamento tra le vaccinazioni anti-Covid e la denatalità in Abruzzo negli ultimi anni. A livello generale, invece, tra le cause elencate dall’Istat, compaiono la diminuzione della popolazione femminile in età feconda (convenzionalmente fissata tra 15 e 49 anni) e l’attenuazione dell’effetto positivo sulle nascite determinato dalla popolazione straniera, iniziato a partire dai primi anni Duemila.

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