Il vaccino anti-Covid non ha causato un eccesso di mortalità in Nuova Zelanda - Facta
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Il vaccino anti-Covid non ha causato un eccesso di mortalità in Nuova Zelanda

Il 18 dicembre 2023 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un messaggio su Telegram secondo cui «l’amministratore unico dei dati ufficiali dei vaccinati della Nuova Zelanda» avrebbe «scoperto che una vaccinatrice ha avuto 400 decessi tra le persone che aveva vaccinato contro il covid-19». Nel messaggio è presente anche un filmato di 4 minuti composto da diverse clip televisive che mostrano interviste e spezzoni di servizi in cui si fa riferimento a presunti dati del governo neozelandese, che mostrerebbero un eccesso di mortalità causato dai vaccini anti-Covid. Anche il numero dei 400 morti precedentemente citato, viene spiegato nel video, proverebbe da questo dataset. Lo stesso filmato è stato pubblicato anche su Facebook e TikTok.

Si tratta di una contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa. 

La presunta notizia fa riferimento all’intervista di oltre un’ora (una breve clip è presente nel messaggio Telegram che stiamo analizzando) a Barry Young, 56enne ed ex impiegato di Te Whatu Ora-Health New Zealand, una delle agenzie di salute pubblica della Nuova Zelanda. Durante l’intervista, pubblicata il 30 novembre 2023 sul sito FreeNZ Media e condotta da Liz Gunn, complottista e leader del partito anti vaccinista NZ Loyal Party, Young ha fornito diversi dati del governo neozelandese in suo possesso presentandoli come la prova delle presunte migliaia di morti avvenute nel Paese a causa del vaccino anti Covid-19.

Dopo quanto dichiarato pubblicamente da Young, l’amministratrice delegata di Te Whatu Ora, Margie Apa, ha rilasciato due dichiarazioni affermando che un loro dipendente, «senza alcun background clinico o conoscenza approfondita del vaccino», ma «autorizzato ad accedere ai dati nell’ambito del suo lavoro», aveva utilizzato i dati del governo per diffondere disinformazione sui vaccini.

Come riportato dai media locali, a Te Whatu Ora ha licenziato e denunciato Barry Young alla polizia, che è stato arrestato con l’accusa di «presunto uso improprio dei dati per diffondere disinformazione sui vaccini». Il 4 dicembre si è tenuta la prima udienza presso il tribunale distrettuale di Wellington, nella capitale, e Young è stato rilasciato su cauzione. Il 18 dicembre, sempre al tribunale di Wellington, Young si è dichiarato non colpevole e la prossima udienza si terrà a febbraio 2024, ha riportato la stampa.

Per quanto riguarda i dati rilasciati da Young, Margie Apa ha assicurato tramite diversi comunicati stampa che «i vaccini sono sicuri ed efficaci» e non ci sono prove per cui questi sarebbero responsabili degli eccessi di mortalità in Nuova Zelanda. In base ai dati pubblici, prosegue l’amministratrice delegata, si contano quattro decessi nel Paese che «probabilmente sono collegati a reazioni avverse a seguito della vaccinazione anti Coid-19» su un totale di oltre 12,6 milioni di vaccini somministrati alla popolazione neozelandese al 2 ottobre 2023. Le persone decedute a causa della Covid-19 sono invece oltre 3mila, si legge ancora nel comunicato. 

Inoltre, come riportato da diversi siti di fact-checking, vari esperti hanno spiegato che i dati presentati da Young sono incompleti e per questo non dimostrano un eccesso di mortalità causato dai vaccini anti-Covid. In questi dati, ad esempio, non sono presenti le cause dei decessi, il profilo vaccinale, il momento della somministrazione del vaccino e il confronto con il tasso di mortalità di un gruppo di controllo di persone non vaccinate, elementi indispensabili per poter parlare di un eccesso di mortalità. 

Non è possibile verificare in maniera indipendente se «una vaccinatrice ha avuto 400 decessi tra le persone che aveva vaccinato contro il covid-19», come affermato nel post oggetto di analisi. In ogni caso sottolineiamo che, come già spiegato, il vaccino anti-Covid non è la causa di questi presunti decessi.

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