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A un giornalista tedesco sono stati offerti dei soldi per mentire sui vaccini, ma per screditarli

A un giornalista tedesco sono stati offerti dei soldi per mentire sui vaccini, ma per screditarli

28 luglio 2021
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Il 28 luglio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un post pubblicato il giorno precedente su Instagram, contenente lo screenshot di un articolo intitolato “Vaccino e mortalità, la confessione di questo giornalista: ‘Pagato per diffondere dati falsi su Pfizer e AstraZeneca’” e il commento «Si mette male». Il post è stato pubblicato da un account dedicato alla diffusione di informazioni critiche sulla vaccinazione contro la Covid-19.

Si tratta di una notizia presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa. 

L’uomo ritratto nella foto pubblicata a corredo del post è Mirko Drotschmann, giornalista tedesco e youtuber noto online come MrWissen2go, che gestisce l’omonimo canale da 1,5 milioni di follower. Il 18 maggio scorso, Drotschmann ha rivelato su Twitter di essere stato contattato da «un’agenzia» per diffondere dietro pagamento la notizia – creata ad arte – di «un significativo numero di decessi» collegato alla somministrazione del vaccino prodotto da Pfizer.

Nei giorni successivi diverse inchieste internazionali hanno svelato l’esistenza di una campagna coordinata da una misteriosa «piattaforma di influencing marketing» chiamata Fazze per diffondere disinformazione sul vaccino di Pfizer-BioNTech sfruttando l’influenza di youtuber molto noti nelle rispettive nazioni. Oltre a Drotschmann, Fazze ha contattato anche lo youtuber francese Léo Grasset (DirtyBiology su YouTube, 1,2 milioni di iscritti), mentre un’inchiesta condotta dalla testata tedesca NetzPolitik ha ipotizzato che la strategia possa aver funzionato in almeno due circostanze: con lo youtuber indiano Ashkar Techy e con il collega brasiliano Everson Zoio.

Non è chiaro chi si celi dietro la piattaforma Fazze e per quale motivo questa fosse interessata a screditare il vaccino prodotto da Pfizer, ma nel suo tweet Drotschmann ha sottolineato la nazionalità russa del fondatore e di parte del management dell’azienda, lasciando intendere che potesse trattarsi di una strategia di promozione del vaccino russo Sputnik. 

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