Logo
Le aurore avvistate in Italia nei giorni scorsi non sono state causate dal programma HAARP

Le aurore avvistate in Italia nei giorni scorsi non sono state causate dal programma HAARP

15 maggio 2024
Condividi

Nei giorni scorsi sono stati pubblicati su X post che hanno collegato le aurore apparse nei giorni scorsi in diverse aree del pianeta al programma HAARP. Uno di questi recita: “Aurora boreale, depistaggio per occultare un esperimento HAARP”. Un secondo afferma: “L’interruttore dell’aurora di HAARP è stato attivato la scorsa settimana per creare “bagliori artificiali”

Si tratta di contenuti privi di fondamento, che veicolano una notizia falsa.

Innanzitutto, è necessario ricordare che l’acronimo HAARP sta per High frequency active auroral research program. Come abbiamo spiegato in questo approfondimento su Facta, HAARP è un’installazione scientifica costruita nel 1993 con lo scopo di studiare le proprietà e il comportamento della ionosfera, una fascia dell’atmosfera che si trova a un’altezza che va circa dagli 80 ai 650 chilometri sopra la superficie terrestre, per capire come questa possa influenzare i sistemi di comunicazione e navigazione militari e civili. Secondo alcune teorie complottiste infondate, HAARP sarebbe in grado di causare terremoti o eventi meteo-climatici.

Quanto alle aurore, si tratta di fenomeni causati dall’interazione tra particelle che provengono dal Sole e la magnetosfera terrestre. La nostra stella produce continuamente un flusso di particelle cariche, chiamato vento solare. Sulla superficie del Sole avvengono brillamenti (solar flares), cioè improvvise emissioni di energia sottoforma di radiazioni elettromagnetiche, ed espulsioni di massa coronale (CME), cioè eruzioni di plasma, un gas formato da particelle cariche, soprattutto protoni ed elettroni. Sono queste ultime a causare le aurore. L’intensità di questi fenomeni aumenta periodicamente nell’arco del ciclo dell’attività solare, che dura in media 11 anni. Attualmente il Sole si sta avvicinando al picco di questo ciclo, che raggiungerà nel 2025.

Le aurore sono visibili come luci diffuse nei cieli notturni, con maggiore frequenza alle alte latitudini, nei pressi dei poli. Più raramente si possono vedere a latitudini inferiori, come è accaduto nei giorni scorsi quando sono state osservate anche in aree più meridionali, compresa l’Italia. I loro diversi colori (blu, verde, rosso, viola) sono l’effetto dell’interazione delle particelle di origine solare con gas presenti nell’atmosfera, soprattutto l’ossigeno e l’azoto, in una fascia compresa circa tra 100 e 250 km di altezza dalla superficie terrestre.

I fenomeni solari descritti causano sulla Terra tempeste geomagnetiche che possono interferire con i segnali radio e i sistemi satellitari. Queste tempeste si sono verificate nei giorni scorsi, in particolare tra il 10 e l’11 maggio, quando la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia federale americana che si occupa di monitoraggio dell’atmosfera e degli oceani, ha registrato eventi di livello G5, cioè estremi, il massimo livello della scala adottata per misurare l’intensità di questi fenomeni.

In conclusione, le aurore, come quelle osservate di recente in molte aree della Terra, sono fenomeni naturali legati all’attività solare e non hanno nulla a che vedere né con HAARP né con altre tecnologie umane.

Potrebbero interessarti
Segnala su Whatsapp