Qualcosa non torna nella foto dei «mercenari neonazisti» in Ucraina con la bandiera della Repubblica di Salò
Il 1° marzo 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare l’autenticità di un’immagine pubblicata su Facebook il 18 febbraio. La foto ritrae quattro uomini in uniforme mimetica che espongono una bandiera tricolore a strisce verticali rosse, bianche e verdi, con al centro l’immagine stilizzata di un’aquila che regge un fascio littorio. Due dei quattro individui, inoltre, sono immortalati con il braccio destro teso, un gesto conosciuto come “saluto romano” e comunemente utilizzato da esponenti di estrema destra per richiamare il periodo fascista.
Il contenuto è stato pubblicato su Facebook insieme al commento: «Mercenari neonazisti italiani in Ucraina con la bandiera della Repubblica di Salò. No, non ci sono nazisti in Ucraina. Solo accaniti studiosi di Kant».
Si tratta di un’immagine modificata, che veicola una notizia falsa. Andiamo con ordine.
Innanzitutto, la foto è stata scattata a Bakhmut, una città dell’Ucraina orientale che a partire dagli ultimi giorni di febbraio 2023 è diventata l’obiettivo principale delle forze armate russe, arrivate ad accerchiare il piccolo conglomerato urbano. La geolocalizzazione è stata possibile a partire dalla statua visibile sullo sfondo della foto, che ritrae un aereo da guerra sovietico MIG-17 riprodotto all’incrocio tra le vie Tchaikovsky e Korsunsky, appunto a Bakhmut.
Veniamo ora al vessillo mostrato nell’immagine: si tratta di una bandiera molto simile a quella utilizzata dalla Repubblica sociale italiana (Rsi), il regime collaborazionista installato nel Nord Italia da Benito Mussolini per volontà di Adolf Hitler, ma contiene alcune visibili imperfezioni. Come si può notare, infatti, l’ordine dei colori è stato invertito (da sinistra a destra: rosso, bianco e verde, anziché verde, bianco e rosso) rispetto a quelli diventati simbolo dell’Italia a partire dal 1861 e inclusi nella bandiera repubblichina dal 1943.
Nella bandiera originale, inoltre, l’aquila guarda alla sua destra, mentre quella immortalata nella foto guarda verso sinistra. Queste imperfezioni non dipendono da una foto specchiata, dal momento che la scritta apposta sul monumento – «Бахмут – це Україна», ovvero «Bakhmut è ucraina» – appare nel senso corretto.
Sottoponendo l’immagine a FotoForensics, uno strumento di analisi fotografica in grado di indicare l’eventuale modifica di immagini digitali, scopriamo che l’area in cui compare la bandiera presenta un diverso livello di compressione, segno che questa possa essere stata aggiunta in un secondo momento.
Per confermare il risultato abbiamo utilizzato lo strumento di analisi forensica Forensically, che evidenzia le stesse anomalie nell’area dell’immagine con la bandiera.
Non è possibile concludere inequivocabilmente che il vessillo sia stato aggiunto in un secondo momento, ma gli strumenti di analisi in nostro possesso suggeriscono che questo abbia certamente subito una forma di alterazione.
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