Il 7 giugno 2024 su Facebook è stato condiviso un video della durata di quasi 5 minuti, contenente un intervento del giornalista Paolo Barnard nel corso della trasmissione “La Gabbia”, andata in onda su La7 tra il 2013 e il 2017.
Nel suo monologo, il giornalista definisce le elezioni europee «una delle più grandi farse che si possono fare in una cosiddetta democrazia» e «un sovvertimento dell’ordine repubblicano». Per avvalorare tali tesi, Barnard fa una serie di affermazioni, tra le quali quella secondo cui «il Parlamento europeo eletto non può fare le leggi», mentre «la Commissione europea non eletta» potrebbe farle. Secondo Barnard, infine, il Parlamento europeo non può bocciare le leggi approvate dalla Commissione.
Si tratta di considerazione fuorvianti, utilizzate per incentivare l’astensione dalle urne.
Innanzitutto, il filmato pubblicato su Facebook risale al 14 maggio 2014 ed è tuttora disponibile sul canale YouTube di La7. Passando al contenuto dell’intervento di Barnard, è fuorviante affermare che la Commissione europea sia totalmente svincolata dal mandato elettorale. Il Parlamento europeo, eletto dai cittadini dei 27 Stati membri, ha infatti il compito di approvare (a maggioranza assoluta) il presidente della Commissione, proposto dal Consiglio europeo.
Lo stesso organo legislativo dell’Ue ha anche il potere di valutare i commissari – i delegati degli Stati membri – e di approvare la Commissione europea, ovvero l’insieme di presidente, commissari e dell’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Si tratta dunque di un’elezione indiretta, con la quale i cittadini affidano ai propri rappresentanti il compito di approvare o meno l’organo esecutivo dell’Unione europea.
Tale meccanismo, inoltre, fa sì che la Commissione debba rendere conto all’Europarlamento, contrariamente a quanto afferma Barnard. Questo rapporto è meglio definito dall’articolo 294 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che spiega come spetti alla Commissione presentare una proposta legislativa al Parlamento europeo, ma che il Parlamento europeo può decidere di bocciarla in ognuna delle molteplici fasi in cui si concretizza la procedura.
A sottolinearlo è il sito dello stesso Europarlamento, che spiega come «se una proposta legislativa è respinta in una qualsiasi fase della procedura, oppure se il Parlamento e il Consiglio [l’organismo che definisce le priorità e gli indirizzi politici generali dell’Unione europea, composto dai capi di stato o di governo degli Stati membri, ndr] non possono raggiungere un compromesso, la proposta non è adottata e la procedura si conclude. Una nuova procedura può iniziare solamente con una nuova proposta da parte della Commissione».