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Burger King non ha pubblicato un post in cui si vanta di «non fare la spia» in riferimento all’arresto di Luigi Mangione

Burger King non ha pubblicato un post in cui si vanta di «non fare la spia» in riferimento all’arresto di Luigi Mangione

13 dicembre 2024
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  • Sui social media è stato diffuso un presunto post che Burger King avrebbe pubblicato su X per commentare l’arresto di Luigi Mangione. La catena di ristoranti avrebbe scritto: «Noi non facciamo la spia».
  • Il presunto killer dei CEO di UnitedHealthcare è stato arrestato in un McDonald’s in seguito alla segnalazione di una dipendente del locale.
  • Burger King non ha però mai pubblicato un simile messaggio.

L’11 dicembre 2024 è stata condivisa su Facebook un’immagine contenente un presunto post su X dell’account ufficiale di Burger King pubblicato il 9 dicembre 2024 in cui si legge in inglese «Noi non facciamo la spia».

Il riferimento è a Luigi Mangione, il presunto killer di Brian Thompson, l’amministratore delegato del colosso assicurativo statunitense UnitedHealthcare ucciso il 4 dicembre a Manhattan. Il 9 dicembre Mangione è stato catturato all’interno di un ristorante McDonald’s con sede ad Altoona, in Pennsylvania, grazie alla segnalazione di una dipendente del punto vendita che era stata a sua volta avvisata da un cliente. 

Il post diffonde una notizia falsa.

Sul profilo ufficiale di Burger King, che come McDonald’s è una multinazionale della ristorazione fast food creata negli Stati Uniti, non risulta alcun post riportante la frase «Noi non facciamo la spia». La presunta notizia non trova inoltre riscontro in nessun mezzo di informazione affidabile. 

L’immagine circolata online contiene poi alcune incongruenze che ne dimostrano l’infondatezza. Ad esempio, sotto al messaggio compaiono le scritte «Retweet» e «Quote Tweets». Questi termini venivano usati su Twitter per indicare le condivisioni di un contenuto prima che nell’ottobre 2022 la piattaforma  fosse acquistata da Elon Musk e prima del suo cambio di nome in X. I termini «retweet» e «quote tweet» sono stati così cambiati in «repost» e «quote». Molto probabilmente il falso post di Burger King è stato dunque creato con siti dedicati alla creazione di falsi tweet.

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