Il 10 dicembre 2024 è stato condiviso su X quello che viene descritto come il manifesto scritto da Luigi Mangione in cui spiegherebbe i motivi per cui, il 4 dicembre 2024 a New York, avrebbe colpito a morte Brian Thompson, l’amministratore delegato del colosso assicurativo statunitense UnitedHealthcare. Nel testo, in inglese, si legge che nelle giornate buone la madre di Mangione aveva un «dolore ai nervi» paragonabile alla sensazione di avere «le gambe immerse nel ghiaccio». Questo perché la «United Healthcare ha sbagliato: ha violato il contratto con mia madre, con me e con milioni di americani».
Si tratta di una notizia infondata.
Luigi Mangione è stato arrestato il 9 dicembre dalla polizia in un McDonald’s ad Altoona, in Pennsylvania, con l’accusa di aver ucciso Brian Thompson cinque giorni prima. Tra i suoi effetti personali, come riportato dalla stampa, oltre a una pistola, un silenziatore e false carte di identità è stato trovato anche un manoscritto di 262 parole che inizia con Mangione che sembra assumersi la responsabilità dell’omicidio: «Per risparmiarvi una lunga indagine, vi dico chiaramente che non stavo lavorando con nessuno». Come dichiarato al New York Times da un alto funzionario delle forze dell’ordine, nel testo ritrovato addosso a Mangione le compagnie assicurative vengono inoltre accusate di «aver anteposto i profitti alla salute delle persone». Si leggono anche delle scuse per aver causato «disagi e traumi», ma viene anche aggiunto che «doveva essere fatto».
Queste parti del testo riportate dai media non corrispondono però in alcun modo al presunto documento che stiamo analizzando. Anche la sua lunghezza (più di mille parole) è differente rispetto a quello di 262 parole trovato durante l’arresto. Questo “manifesto” è stato pubblicato su Substack, piattaforma online utilizzata per pubblicare testi e newsletter, il 9 dicembre, giorno dell’arresto di Mangione, da un account di nome «LM Publication», che richiama le iniziali dell’uomo arrestato. La piattaforma di pubblicazione ha però successivamente rimosso il contenuto in quanto, ha spiegato a Newsweek, violava le loro linee guida contro l’impersonificazione.
Il 10 dicembre invece il giornalista statunitense investigativo Ken Klippenstein ha comunicato di «aver ottenuto una copia del manifesto del presunto assassino Luigi Mangione, quello autentico», decidendo di pubblicarlo nella sua interezza. Nel testo diffuso da Klippenstein sono presenti le parti del manifesto citate da vari media. Inoltre, fonti delle forze dell’ordine hanno confermato a The Daily Best che il documento pubblicato dal giornalista somiglia in gran parte a quello recuperato durante l’arresto di Mangione, ma che non era stato possibile verificare l’intero testo a causa di potenziali discrepanze nella grafia.