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No, la calciatrice zambiana Barbra Banda non è un uomo

No, la calciatrice zambiana Barbra Banda non è un uomo

28 novembre 2024
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  • A fine novembre la calciatrice dello Zambia Barbra Banda, che ha vinto il premio di miglior calciatrice dell’anno della BBC, è stata accusata di essere «un uomo» e di aver rubato il premio.
  • Banda ha sempre militato in club femminili e ha sempre parlato di sé come donna.
  • Le accuse infondate si rifanno a un’esclusione ancora poco chiara del 2022 alla Coppa delle nazioni africane femminile.

Il 26 novembre 2024 sono stati condivisi una serie di post su X secondo cui la BBC avrebbe assegnato il premio di «calciatrice dell’anno» a Barbra Banda, ovvero a «un maschio». Banda, si legge sul post, «è stata bannata dall’African Cup of Nations, e il Real Madrid si è rifiutato di firmare il contratto dopo che Banda non ha superato il gender verification test».

Il post diffonde una notizia falsa. 

Il 26 novembre 2024 la BBC ha assegnato il premio di calciatrice dell’anno a Barbra Banda, attaccante della nazionale femminile dello Zambia e del club statunitense Orlando Pride, con cui ha recentemente vinto il campionato NWSL (la massima serie di calcio femminile negli Usa) e il trofeo NWSL Shield. La vincitrice è stata scelta da un’ampia giuria di esperti del calcio di tutto il mondo, tra cui allenatori e allenatrici, giocatori e giocatrici, giornalisti e giornaliste non appartenenti alla BBC.

Non ci sono prove per dire che Banda sia un uomo. Innanzitutto, Banda si è sempre considerata una donna; ad esempio, in un’intervista alla BBC ha dichiarato che «crescere in Zambia non è mai stato semplice, soprattutto essendo una ragazza. È difficile per noi fare uno sport come quello del calcio. I miei genitori non credevano che le ragazze potessero giocare a calcio, per questo è stata una sfida».

La calciatrice zambiana, inoltre, ha sempre militato, fin da ragazza, nella nazionale femminile dello Zambia, e in club femminili: Indeni Roses FC e Green Buffaloes (Zambia), EdF Logroño (Spagna), Shanghai Shengli (Cina) e Orlando Pride (Stati Uniti). L’unica eccezione è stata all’età di circa 7 anni, quando come racconta lei stessa ha dovuto giocare con i maschi perché non c’era una squadra femminile, come in realtà succede a tante altre calciatrici.

Le accuse, lanciate tra i primi dal quotidiano britannico The Telegraph, derivano da un episodio accaduto due anni fa, e ancora poco chiaro, alla Coppa delle nazioni africane femminile (Wafcon) del 2022, disputatasi in Marocco. Nonostante la convocazione, Banda non ha potuto giocare con la nazionale dello Zambia. Secondo il presidente della federazione zambiana (Faz), Andrew Kamanga, Banda non aveva soddisfatto i criteri stabiliti dalla Wafcon in merito al test di verifica del genere. 

Il direttore della comunicazione della Wafcon, Lux September, aveva risposto che non c’era mai stata alcuna decisione simile da parte del comitato medico del torneo. La Wafcon, comunque, all’epoca prevedeva un test di verifica del genere. 

Anche l’agente di Banda, Anton Maksimov, aveva spiegato che alla calciatrice «non è mai stato vietato di gareggiare» alla Wafcon e che non si era sottoposta ad alcun test di verifica del genere prima della competizione. «La decisione di non far partecipare Barbra al torneo è una decisione interna della Faz, basata sulla valutazione delle sue condizioni fisiche prima di arrivare in Marocco», aveva affermato Maksimov. «Ribadisco che nulla, nessuna norma esistente di cui siamo a conoscenza, impedisce a Barbra di partecipare alla Wafcon 2022. Barbra non ha fallito alcun test medico».

Secondo la ricostruzione pubblicata al tempo da Associated Press, l’esclusione sarebbe da ricollegarsi agli alti livelli di testosterone riscontrati in Banda dopo le visite mediche della federazione zambiana e a un medico federale che avrebbe rifiutato di firmare il modulo che in base a questo parametro decreta o meno l’idoneità di genere. La calciatrice avrebbe comunque cercato di abbassare farmacologicamente i livelli di testosterone, ma troppo tardi per poter partecipare alla competizione. Come abbiamo già scritto su Facta, il testosterone è un ormone presente sia negli uomini che nelle donne, ed eventuali alti livelli di testosterone nelle donne sono la conseguenza di alcune condizioni naturali (iperandrogenismo, irsutismo, sindrome dell’ovaio policistico e iperplasia surrenale congenita) e non dimostrano necessariamente che la persona sia transgender. 

A livello sportivo, un alto livello di testosterone nelle donne viene considerato un problema perché l’ormone è legato ad attributi fisici come la massa muscolare e la forza, e darebbe alle atlete un vantaggio che viene definito ingiusto, anche se questo fatto non è del tutto scientificamente provato. Questa argomentazione legata al testosterone alto è stata spesso causa di discriminazione contro atlete con livelli di testosterone naturalmente elevati.

Specifichiamo che Banda era scesa regolarmente in campo nel torneo di calcio femminile olimpico del 2021 – prima che il Comitato olimpico internazionale lasciasse le procedure per l’accertamento di genere alle singole federazioni – e da allora ha giocato senza problemi con la nazionale dello Zambia in altri tornei internazionali, come i Mondiali di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda del 2023 e le Olimpiadi di Parigi del 2024.

Infine, per quanto riguarda il mancato passaggio di Barbra Banda al Real Madrid, la giornalista sportiva Mayca Jiménez Durillo all’epoca aveva spiegato che il club spagnolo aveva bloccato l’acquisto di Banda prima che la calciatrice venisse esclusa dalla Coppa d’Africa e i due accadimenti non sembrano dunque essere collegati.

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