Il 26 agosto 2022 è stato pubblicato un tweet con la foto di Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) e consigliere medico dimissionario della Casa Bianca, insieme a una donna.
Lo scatto è accompagnato da un commento, scritto dall’autore del tweet, che recita: «Questa è Christine Grady, capo del NIH bioethics – l’azienda che approva i farmaci per la FDA. E questo è il suo adorabile marito».
Si tratta di una notizia che veicola un’informazione fuorviante. Vediamo perché.
La donna ritratta nella foto è effettivamente Christine Grady, capo del Dipartimento di bioetica al National Institutes of Health Clinical Center (Nih), ospedale dedicato alla ricerca, e moglie di Anthony Fauci. Grady, però, contrariamente a quanto affermato nel tweet oggetto della nostra analisi, non ha contatti lavorativi con la U.S. Food and drug administration (Fda), ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.
Il Dipartimento di bioetica del Nih, diretto da Grady, si occupa, tra le altre cose, di condurre «ricerche teoriche, empiriche e rilevanti per le politiche in bioetica», «offre una formazione completa per futuri bioeticisti e programmi educativi per ricercatori biomedici e fornitori di servizi clinici» e «fornisce servizi di consulenza etica».
Non vi è, quindi, alcun riferimento all’approvazione dei farmaci e dei vaccini. La Fda è l’unico ente responsabile della revisione e dell’approvazione dei farmaci prima della loro somministrazione negli Stati Uniti, come spiegato anche dai Centers for disease control and prevention (Cdc). Inoltre, è responsabilità solo della Fda supervisionare «la sicurezza, l’efficacia e la qualità dei vaccini utilizzati negli Stati Uniti».
L’11 dicembre 2020, la Fda ha rilasciato la prima autorizzazione all’uso di emergenza per un vaccino anti-Covid e nel comunicato non c’è alcun riferimento all’intervento del Nih o di Christine Grady.
In aggiunta, la portavoce del Nih Clinical Center Maria Maslennikov ha dichiarato ai colleghi di Check your fact che Christine Grady «non approva la conduzione di alcun protocollo di ricerca» e non ha alcun ruolo nel processo di rilascio delle autorizzazioni all’uso di emergenza (Eua), autorità che «spetta alla Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti, non all’Nih».
Infine, Grady ha fatto ricerca, scritto e pubblicato studi e articoli sulle questioni etiche che hanno riguardato il vaccino anti-Covid, e in un’intervista con la rivista Elle pubblicata nel giugno 2020, ha descritto il suo ruolo come più «concettuale ed empirico» e non pratico come erroneamente sostenuto nel tweet oggetto della nostra analisi.
Su Facta c’eravamo già occupati di un caso di disinformazione che riguardava Christine Grady.