Il 12 dicembre 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un post pubblicato su Facebook secondo cui Hillary Clinton, candidata democratica alle elezioni presidenziali statunitensi del 2016, senatrice ed ex segretario di Stato, avrebbe pubblicato un tweet in cui comunicava il suicidio di Elon Musk, imprenditore e nuovo proprietario di Twitter. Il tragico evento sarebbe avvenuto successivamente alla presunta decisione di «pubblicare il dossier con gli scandali che compromettono il figlio di Biden, Hunter Biden».
Secondo quanto si legge nel post in analisi, Clinton avrebbe scritto su Twitter: «Ho appreso con profonda tristezza che Elon Musk stasera ha compiuto il suo suicidio. Era un innovatore e rimarrà nella nostra memoria. Riposa in pace, amico mio. R.I.P.».
L’autrice del post ha poi aggiunto che Musk avrebbe già risposto alle minacce affermando che «non ha intenzione di finire la sua vita con il suicidio» e affermando che Clinton è nota per il fatto che «tutti gli ex dipendenti e giornalisti investigativi che hanno cercato di testimoniare contro il suo gruppo sono morti in circostanze misteriose».
Si tratta di un contenuto infondato e presentato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa. Andiamo con ordine e capiamo perché.
Prima di tutto precisiamo che il «dossier con gli scandali» richiama un evento ribattezzato come “Twitter files”. Si tratta di una serie di tweet pubblicati da alcuni giornalisti e ricondivisi da Elon Musk, in cui sono stati resi noti dei documenti riservati, tra cui svariate e-mail, che dimostrerebbero i contatti tra lo staff di Twitter e la classe politica americana.
Nel post oggetto di analisi il riferimento è in particolare a una serie di e-mail svelate dai Twitter files che descriverebbero i tentativi da parte di Twitter durante la campagna elettorale presidenziale del 2020 di gestire la diffusione di un articolo pubblicato dal New York Post il 14 ottobre 2020, che riguardava Hunter Biden, il figlio dell’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Passiamo ora al contenuto del post in esame.
Come si può verificare sul profilo Twitter ufficiale – anche sulla versione archiviata al 3 dicembre 2022 -, Hillary Clinton non ha mai pubblicato un tweet in cui faceva riferimento al suicidio di Elon Musk. Inoltre attraverso il progetto Politwoops di ProPublica, che tiene traccia dei tweet cancellati dai funzionari pubblici, è possibile stabilire che Clinton non ha mai pubblicato un contenuto simile.
La notizia infonadata si basa, probabilmente, sul fatto che Elon Musk nel 2022 ha fatto pubblicamente due riferimenti al suicidio. Il 9 maggio 2022 aveva pubblicato un contenuto in cui scriveva: «Se muoio in circostanze misteriose, è stato bello conoscervi». Come riportato da Fox 7, media statunitense, sembra che Musk si riferisse a una potenziale minaccia da parte della Russia. Poco prima del suo tweet, l’amministratore delegato di Tesla aveva citato un messaggio di Dmitry Rogozin, ex vice primo ministro russo, che aveva inviato una dichiarazione ai media russi condannando la società satellitare Starlink di proprietà di Musk per aver permesso al «Battaglione nazista Azov» di accedere a Internet.
Inoltre, come riportato da Business Insider, il 3 dicembre 2022 durante una sessione di domande e risposte in diretta Elon Musk ha assicurato agli ascoltatori di non aver pensato al suicidio, nonostante le domande sul suo stato mentale e sulla sua sicurezza.
La notizia oggetto della nostra analisi si ricollega a un’infondata teoria del complotto chiamata “Clinton body count” e nata negli anni ‘90, secondo cui l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e sua moglie Hillary Clinton avrebbero segretamente ucciso molti dei loro nemici politici, per un totale di 50 o più persone.
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