Il 26 ottobre 2023 è stata pubblicata su Facebook un’immagine contenente la scritta «Io boicotto Israele cominciando da loro» e 23 loghi di aziende internazionali. In alto a destra nell’immagine è poi riportato un codice a barre le cui prime tre cifre sono 729. Sempre secondo quanto scritto nell’immagine, i tre numeri indicherebbero la provenienza dei prodotti delle aziende, in questo caso Israele.
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.
Il codice a barre presente sulla confezione dei prodotti è composto da una serie numerica di 13 cifre tradotta graficamente da barre verticali, necessarie per la lettura ottica, che serve a identificare e commercializzare un prodotto a livello globale. È stato ideato da GS1, un’organizzazione non profit che si occupa di sviluppare e mantenere standard globali per la comunicazione tra le imprese.
Le prime 9 cifre di questo codice corrispondono al prefisso aziendale GS1, che identifica l’azienda a livello internazionale. Le cifre rimanenti si riferiscono al codice del prodotto e alla cifra di controllo, che serve a verificare la correttezza dei codici GS1.
Le prime cifre del codice a barre GS1, dunque, indicano in quale Paese del mondo l’azienda proprietaria del marchio di quel prodotto ha ottenuto il suo prefisso aziendale GS1. Il prefisso 729 è effettivamente attribuito a Israele, ma ciò non indica che i prodotti con il codice a barre che inizia per 729 siano stati effettivamente realizzati in quel Paese.
Come spiegato dalla stessa organizzazione, attraverso il codice a barre non si può conoscere la provenienza del prodotto. Il prefisso GS1, infatti, non indica che il prodotto sia stato fabbricato in un Paese specifico o da un produttore specifico, ma solo dove l’azienda ha ottenuto il prefisso aziendale. Il prodotto può essere dunque essere stato realizzato in qualunque parte del mondo.
Le origini dei prodotti delle aziende con un codice a barre GS1 possono essere verificate attraverso un database chiamato Global Electronic Party Information Registry (GEPIR).
La falsa notizia per cui è possibile risalire alla provenienza di un prodotto tramite il codice a barre circola da anni. Nel 2020, ad esempio, durante i primi mesi della diffusione a livello globale della Covid-19, sui social network circolava questa falsainformazione, poi smentita, per evitare di acquistare prodotti provenienti dalla Cina.