Il 18 novembre 2024 è stata condivisa su X una presunta dichiarazione di Samantha Cristoforetti. L’astronauta italiana avrebbe affermato che «l’essere umano non può andare oltre l’orbita bassa terrestre», altrimenti «friggerebbe come un microonde». Cristoforetti avrebbe aggiunto che «sulla Luna ci siamo stati alla fine degli anni ‘60, ma è stata una cosa così, di qualche giorno», e che l’essere umano non sarebbe più riuscito ad andarci «perché oggi non abbiamo più» quella tecnologia.
L’autrice del post, utilizzando la presunta dichiarazione dell’astronauta, mette in dubbio la verità dell’allunaggio del 1969 commentando: «Ma come Samantha Cristoforetti non avete più la tecnologia degli anni ’60?»
Il contenuto – che rientra nella teoria del complotto lunare – diffonde una notizia falsa, manipolando il senso di frasi realmente dette dall’astronauta e attribuendole altre mai pronunciate.
Non ci sono riscontri per cui Samantha Cristoforetti avrebbe detto pubblicamente le parole che le vengono attribuite. Il post, infatti, mette insieme alcune frasi realmente pronunciate dall’astronauta insieme ad altre inventate.
A gennaio 2015, durante la missione “Expedition 42” sulla Stazione spaziale internazionale (ISS), Cristoforetti si è collegata con gli alunni di un liceo laziale che hanno partecipato a un’iniziativa didattica dell’Agenzia spaziale italiana. In quell’occasione l’astronauta ha detto che è stata «grandiosa l’impresa di andare sulla Luna di cinquant’anni fa, ma è stata una cosa breve, di qualche giorno». La stazione spaziale, invece, aggiunge Cristoforetti, funziona in maniera continuativa da 10 anni, e non è «banale mantenere le operazioni in maniera robusta per tutto questo tempo». Al contrario di quanto le viene attribuito, l’astronauta non ha mai detto che «non siamo più andati sulla Luna perché oggi non abbiamo più la tecnologia degli anni ‘60».
Cristoforetti non ha nemmeno affermato che l’essere umano si «friggerebbe come un microonde» se andasse oltre l’orbita bassa terrestre.
Nel corso della stessa intervista, parlando di eventuali effetti fisici collaterali dovuti al fatto di trovarsi nello spazio, come i cosiddetti lampi di luce, l’astronauta ha spiegato che la stazione spaziale si trova a 400 chilometri dalla Terra, nell’orbita bassa, e lì gli astronauti sono protetti perché «i raggi cosmici non arrivano in maniera significativa». Il problema è invece importante per quanto riguarda le «missioni future oltre l’orbita bassa», ed è «una di quelle sfide che vanno affrontate e vinte per rendere possibile la missione verso Marte».
Adrian Fartade, divulgatore scientifico che si occupa soprattutto di astronomia e astronautica, in un video pubblicato nel 2019 sul suo canale YouTube ha spiegato che le frasi Cristoforetti sull’essere andati oltre l’orbita bassa – rilasciate in diverse interviste – sono state decontestualizzate. Ascoltando le varie interviste per intero, però, commenta Fartade, si sente l’astronauta dire che le navicelle attuali (del 2015, ndr) non sono in grado di arrivare oltre l’orbita bassa terrestre perché devono affrontare viaggi più lontani e più lunghi, verso Marte; questo significa che la navicella deve resistere nello spazio per anni, e non per alcuni giorni come successo per le missioni Apollo. Per questo serve una tecnologia più avanzata rispetto a quella degli anni ‘60.
Dopo le missioni Apollo, l’essere umano non è ritornato sulla luna per motivi economici e politici (anche se nel mentre sono stati mandati alcuni robot lander). Missioni del genere sono molto costose, e la priorità è investire in altre tipologie di programmi di ricerca spaziale.