Il 12 dicembre 2024 è stato pubblicato su X un post in cui si legge che dal 2020 al 2024 l’Italia avrebbe «perso 2 milioni di abitanti, nonostante le nuove nascite e le cittadinanze concesse agli immigrati». Questa argomentazione viene supportata da presunti dati dell’Istituto nazionale di Statistica (Istat) secondo i quali gli italiani sarebbero stati 60,3 milioni nel 2020, 59,2 milioni nel 2021, 58,9 milioni nel 2022, 58,5 milioni nel 2023 e 58,3 milioni nel 2024. Quindi in base a questi numeri, dal 2020 al 2024 la popolazione italiana sarebbe diminuita di 2 milioni di persone.
L’autore del post commenta questi presunti dati sostenendo che «a meno che 2 milioni di italiani riescano a rendersi invisibili, la correlazione con la vaccinazione ha una logica e sorge spontanea».
La notizia è falsa.
Stando agli ultimi censimenti dell’Istituto nazionale di Statistica (Istat), i numeri riportati dal post su X relativi agli italiani residenti sul territorio nazionale sono scorretti. Nel 2020, più precisamente al 31 dicembre, la popolazione residente in Italia ammontava a 59.236.213. Il dato di 60.244.639 persone residenti risale invece all’anno prima, a dicembre 2019. Si contavano invece 59.030.133 persone nel 2021, 58.997.201 nel 2022, e 58.971.230 nel 2023.
Questi numeri evidenziano comunque una tendenza demografica negativa, la quale però era già presente prima della campagna di somministrazione del vaccino della popolazione generale, iniziata il 31 dicembre 2020. Infatti, a dicembre 2019 l’Istat aveva comunicato che «il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551 mila residenti in cinque anni (dal 2015 al 2019 incluso, ndr)».
Il trend è proseguito negli anni seguenti, come dimostrano i censimenti annuali Istat, che hanno registrato una continua diminuzione della popolazione.
Contattato da Facta sulla questione del calo demografico degli ultimi anni (dal 2020 al 2024), l’Istat ha rinviato a un proprio studio sulla decrescita del tasso di natalità, che è passato dal 7 per cento del 2019 al 6,4 del 2023 (tabella a pagina 2). Secondo i dati Istat, per ciascun anno del quadriennio 2020-2023 sono nate in media 182.068 persone in meno rispetto a quelle nate nel 2008.
Secondo i dati disponibili più recenti, tra il 2020 e il 2023 si sono registrate 1.578.364 nascite (i dati sono consultabili sul sito Istat). Nello stesso periodo, sono state concesse un totale di 680.543 nuove cittadinanze a persone con background migratorio.
Questi numeri, però, non hanno invertito la tendenza demografica. Infatti, i decessi in quei quattro anni (2020-2023) sono stati 2.827.392 (i dati sono consultabili sul sito Istat), numero al quale va aggiunto quello degli espatri di cittadini italiani, che è stato di 422.485 tra il 2020 e il 2023. Il saldo di questi quattro anni è quindi negativo, con una perdita di 990.970 cittadini.
Nel 2020, nel 2021 e nel 2022 sono stati registrati alti tassi di mortalità che sono da attribuire, spiega sempre l’Istat, da un lato alla pandemia da Covid-19 e dall’altro alle condizioni climatiche avverse.
Tuttavia, come evidenzia il report sulla popolazione per l’anno 2023 (pagina 9), il tasso di mortalità sta diminuendo, ed è passato dall’1,21 per cento nel 2022 all’1,14 per cento nel 2023, avvicinandosi ai livelli pre pandemia (1,06 per cento nel 2019). Nel 2023, infatti, si sono contati circa 660.600 decessi, ossia il 7,6 per cento in meno rispetto al 2022, quando ce n’erano stati 713.499.
In qualsiasi caso, nessun censimento Istat o report dell’Istituto superiore della Sanità (ISS) identifica la vaccinazione anti-Covid come causa del declino demografico. In Italia, ad oggi, in base ai dati ufficiali forniti dal ministero della Salute, si contano 198.727 deceduti su 26.966.129 casi registrati per la Covid-19, mentre erano 22 le morti correlabili ai vaccini anti-Covid a inizio 2022 su oltre 108 milioni di dosi somministrate, secondo i report ufficiali dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).