Il 21 settembre 2022 su Facebook è stato pubblicato un post contenente due diverse foto di un piano cottura con i fornelli accesi. Nell’immagine in alto le fiamme sono di colore azzurro, mentre la foto in basso mostra le stesse fiamme di colore arancione.
Le immagini sono accompagnate da un testo in cui si legge: «ATTENZIONE! Fate molta attenzione al colore delle fiamme dai piani cottura. Se la fiamma è azzurra, tutto bene il gas è miscelato bene e la temperatura della fiamma si aggira intorno ai 1500-1700 gradi celsius. Se le fiamme, invece, sono arancioni/rosse vi stanno vendendo gas mischiato ad una dose maggiore di ossigeno, con il risultato di una temperatura minore di fiamma intorno ai 900-1200 gradi celsius e quindi con un maggior consumo di gas per riscaldare le stesse pietanze…. ed il contatore gira per più tempo facendovi aumentare i costi di consumo!».
Si tratta di una notizia falsa.
Quella del gas «mischiato» con l’aria per abbassare i costi di produzione è una leggenda metropolitana dura a morire, che affonda le radici nella vecchia pratica, in uso presso alcune città italiane, di utilizzare l’aria propanata al posto del gas naturale, più difficile da distribuire in zone periferiche. L’aria propanata è una miscela al 50 per cento di gas propano (risultato dei processi di raffinazione del petrolio) e di aria, ma le sue reti di distribuzione sono ad oggi quasi del tutto scomparse.
Il gas oggi utilizzato nella maggior parte delle abitazioni italiane è il cosiddetto “gas naturale”, un combustibile fossile estratto dal sottosuolo e non sottoposto a processi di raffinazione.
Come spiegava nel 2019 il sito web Sgr Luce Gas,(impresa di distribuzione di luce e gas, nonché sito specializzato in fonti energetiche) nel tentativo di smentire il longevo contenuto di disinformazione, «inserire aria nel gas sarebbe tecnicamente complicato e costoso», dal momento che si renderebbero necessari «grossi compressori» per immetterlo nelle reti. Ma l’operazione sarebbe soprattutto «estremamente pericolosa», dal momento che una miscela di aria e gas naturale diventerebbe «esplosiva».
Ma allora da cosa dipende la differente colorazione delle fiamme mostrate nel post? Come chiarisce il sito informativo dei corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il colore blu indica effettivamente una temperatura più alta della fiamma (a partire da1400 gradi centigradi), dovuta alla combustione degli atomi di carbonio. Al contrario, la fiamma produrrà invece una luce rossa in presenza di una maggiore quantità di ossigeno.
Come spiegato ancora da Sgr, all’interno delle nostre cucine questo fenomeno è da ricondurre al processo di miscelazione del metano all’ossigeno che avviene, sì, ma all’interno del piano cottura. Il gas naturale è infatti composto al 90 per cento da metano e questo viene miscelato all’ossigeno attraverso un tubicino che porta dall’ugello a bruciatore, per una migliore combustione. La miscelazione ottimale dei due gas produce in genere una fiamma di colore azzurro, ma può capitare che la fiamma assuma una colorazione arancione o gialla in caso di una maggiore quantità di ossigeno.
Come concluso da Sgr, un’altra causa della diversa colorazione del gas potrebbe essere ricercata nelle impurità presenti negli ugelli del piano cottura, come sale da cucina o tracce di detergenti.