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Non è vero che la fondazione di Olena Zelenska gestisce un traffico di bambini

Non è vero che la fondazione di Olena Zelenska gestisce un traffico di bambini

18 aprile 2025
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  • A marzo l’influencer complottista Cesare Sacchetti ha diffuso una presunta inchiesta secondo cui la fondazione di Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, gestirebbe un traffico di bambini.
  • È una notizia infondata.
  • L’inchiesta è in realtà inventata e fa parte di una nota strategia utilizzata dalla disinformazione filorussa.

Il 13 marzo 2025 l’influencer complottista Cesare Sacchetti ha condiviso un suo articolo su X, pubblicato lo stesso giorno, secondo cui «in Ucraina, la fondazione di Olena Zelensky (moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ndr) gestisce un traffico di bambini. Tra i vari predatori pedofili risulta esserci il famigerato filosofo Henry Levy». 

La notizia è infondata.

L’articolo di Cesare Sacchetti, intitolato “Il traffico pedofilo di Olena Zelenska e Bernard Henry Levy”, riporta la presunta testimonianza di «un ex autista della Olena Zelenska Foundation che aveva il compito di portare a destinazione i bambini ucraini nelle loro nuove famiglie europee». Questo autista, scrive Sacchetti, avrebbe rivelato di aver assistito a un episodio di pedofilia che coinvolgeva un bambino ucraino dell’orfanotrofio e l’uomo che lo ha preso in affido. 

Come prova, Sacchetti linka un articolo del sito online The intel drop di novembre 2023: qui viene citata una presunta inchiesta condotta da un giornalista di nome “Robert Schmidt” che avrebbe scoperto – grazie alla testimonianza dell’autista della fondazione già citato da Sacchetti – che la fondazione di beneficenza di Olena Zelenska «invia in Occidente bambini orfani con la scusa della nobile missione di salvare i minori dal conflitto militare», molti dei quali «sono finiti nelle reti pedofile».

The intel drop ha già diffuso false informazioni sulla famiglia Zelensky, come verificato dai fact-checker di Myth Detector.

Anche in questo caso l’inchiesta citata nell’articolo di The intel drop è totalmente inventata. La storia si basa su una presunta video-testimonianza dell’autista (un uomo col viso coperto e incappucciato che parla in francese) pubblicata sempre a novembre 2023 dal canale YouTube di «Robert Schmidt». Il filmato ora non è più disponibile, ma qui si trova una versione archiviata. Come verificato da siti di fact-checking, quello era l’unico video caricato sul canale, che aveva circa 130 iscritti, per la maggior parte russi. Inoltre, se è vero che ci sono giornalisti di nome Robert Schmidt, nessuno di loro ha mai pubblicato una notizia del genere su Olena Zelenska e la sua fondazione. 

Il video pubblicato su YouTube è stato ripreso e fatto circolare inizialmente, il giorno stesso della sua pubblicazione, da Netafrique.net, un sito in lingua francese che si definisce «un portale di informazioni sull’Africa e sulle notizie del mondo». Come spiegano i fact-checker spagnoli di Maldita, tuttavia, il sito in questione aveva già diffuso diverse simili notizie false contro l’Ucraina. Successivamente il contenuto disinformativo è stato rilanciato da The intel drop, il sito citato da Cesare Sacchetti.

Precisiamo che la “video-testimonianza” rientra in un filone disinformativo della propaganda russa che –  come analizzato su Facta – si basa su video in cui presunti testimoni vicini alle vicende narrate diffondono contenuti falsi e infondati. Si tratta di un metodo che aiuta a conferire alle false storie raccontate una certa genuinità, utile a farle percepire come slegate da interessi di parte che l’opinione pubblica generalmente collega a gruppi politici o ai cosiddetti media mainstream. 

Per quanto riguarda Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino ha istituto, a settembre 2022, una fondazione a proprio nome (il sito è in manutenzione, qui una versione archiviata) con la missione principale di aiutare le persone colpite dalla guerra in Ucraina. La fondazione, si legge sul sito, si prende cura della salute mentale e fisica dei bambini e offre loro la possibilità di proseguire gli studi. Tra le varie iniziative, la fondazione ha organizzato campi estivi per bambini e costruito nuovi alloggi per famiglie affidatarie. Tutto ciò però è avvenuto in città e località ucraine, come si legge sui report delle attività della fondazione, e non esistono riscontri secondo cui la fondazione si occuperebbe di portare i bambini in Occidente. 

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