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No, il Galles non vuole creare zone vietate ai cani per fermare il razzismo

No, il Galles non vuole creare zone vietate ai cani per fermare il razzismo

23 gennaio 2025
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  • A metà gennaio si è diffusa su X la voce che l’Inghilterra ha creato delle aree vietate ai cani per «essere meno razzisti con le persone musulmane».
  • La notizia, inizialmente diffusa a novembre 2024 dal Telegraph, è stata travisata.
  • Il caso riguarda il Galles (e non l’Inghilterra), e le aree vietate ai cani sono solo una proposta contenuta in un report richiesto dal governo gallese ma che si basa su interviste a minoranze etniche.

Il 14 gennaio 2025 è stato condiviso su X un post secondo cui «l’Inghilterra si munisce di zone dog-free, cioè vietate ai cani, per essere meno razzisti coi musulmani». La presunta notizia si rifà a un articolo del Telegraph (sul post c’è lo screenshot del pezzo) del 13 novembre 2024 intitolato, in inglese, “Il governo del Galles ha dichiarato che le zone vietate ai cani sono necessarie per rendere meno razzista gli spazi pubblici all’aperto». 

Il post è fuorviante, e diffonde una notizia falsa.

Nell’articolo dello scorso anno del Telegraph si legge che al governo del Galles (che si differenzia dal governo del Regno Unito, ndr) è stato consigliato di creare delle zone vietate ai cani per contribuire a rendere l’ambiente esterno anti-razzista. Il consiglio, scrive ancora il Telegraph, arriva dal gruppo Climate Cymru BAME, che ha redatto un report richiesto dal governo per capire quali piani sviluppare e implementare per rendere il Galles un Paese antirazzista. A differenza del titolo, nell’articolo non viene detto che il governo gallese pensa che le zone vietate ai cani siano necessarie per rendere gli spazi pubblici meno razzisti.

Il report citato dal Telegraph è stato pubblicato dal governo del Galles sul proprio sito il 6 novembre, ed è stato redatto dal Climate Cymru BAME, un gruppo di azione per il clima composto da comunità delle minoranze etniche in Galles, dietro richiesta del governo gallese. Il governo, infatti, voleva comprendere le opinioni di alcuni gruppi di persone in materia di disuguaglianze razziali collegate ad ambiente, cambiamento climatico e affari rurali. Un’intenzione che si inserisce nell’obiettivo più generale del governo di rendere il Galles una Nazione anti-razzista entro il 2030. 

Tra le raccomandazioni finali citate nel report viene proposta la creazione di «aree libere dai cani negli spazi verdi». A differenza di quanto diffuso sui social, però, il governo gallese «non ha alcun piano di bandire i cani dalle aree verdi», come dichiarato a metà novembre 2024 in un comunicato stampa, «e qualsiasi suggerimento contrario è inesatto e un travisamento completo di questo rapporto». 

Il documento, precisa ancora il governo, si basa su «informazioni direttamente dalle minoranze etniche del Galles» e non corrisponde a una proposta governativa. Nello specifico, una donna nera africana intervistata per il report aveva dichiarato di «non sentirsi al sicuro in presenza di cani per paura di possibili attacchi», in particolare per quanto riguarda cani che girano nei parchi senza museruola o senza padroni. Quindi, da quanto si può leggere nel report, questa richiesta specifica non risulta essere collegata ad alcun motivo legato al razzismo.

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