Il 28 dicembre 2024 è stata pubblicata su TikTok una foto del fisico norvegese e premio Nobel Ivar Giaever, accompagnata da una sua presunta citazione: «Il riscaldamento globale dovuto all’uomo è la più grande frode pseudoscientifica che abbia mai visto nella mia lunga carriera di fisico».
Questo contenuto diffonde due false informazioni.
La prima riguarda la stessa citazione, che non è di Ivar Giaever ma del fisico Harold Lewis. Consulente del governo americano nel settore della difesa missilistica e della sicurezza nucleare tra gli anni ‘60 e ‘70, Lewis ha fatto quell’affermazione nel 2010 commentando la sua decisione di dimettersi da membro dell’American Physical Society. La società scientifica, a cui sono iscritti circa 50mila esperti, aveva diffuso una dichiarazione, poi aggiornata, in cui aderiva al consenso scientifico sul cambiamento climatico antropico. In seguito, Lewis si è unito alla Global Warming Policy Foundation, un’organizzazione britannica negazionista che si oppone alle politiche climatiche.
In ogni caso, anche Ivar Giaever ha espresso posizioni simili. Nel 2008 ha definito il riscaldamento globale una «nuova religione» e in una conferenza tenuta nel 2012 ha illustrato le sue tesi critiche sul cambiamento climatico, ma senza portare argomenti scientifici solidi.
Giaever figura tra gli esperti dell’Heartland Institute, una dei soggetti più attivi all’interno della rete del negazionismo climatico. Come riporta l’organizzazione giornalistica DeSmog, l’Heartland ha ricevuto finanziamenti, tra gli altri, anche dalla compagnia petrolifera Exxon.
Giaever è anche uno degli “ambasciatori” di Clintel (“Climate Intelligence Foundation”), un’organizzazione olandese fondata da un ex professore di geofisica e da un giornalista, nota per aver redatto una dichiarazione che circola da anni, nella quale si fanno affermazioni sul cambiamento climatico prive di fondamento scientifico. Diversi media l’hanno riportata come una dichiarazione sottoscritta da più di 1000 scienziati, quindi rappresentativa del mondo scientifico. Ma tra i suoi firmatari compaiono persone che dichiarano professioni o affiliazioni che nella gran parte dei casi non hanno nulla a che vedere con la ricerca scientifica sul cambiamento climatico.
Quanto al premio Nobel per la fisica del 1973, Giaever ha realmente ricevuto questo riconoscimento quell’anno, insieme a due altri fisici, per ricerche sulla fisica dei semiconduttori, quindi un tema che non riguarda il clima. Va notato che non è l’unico Nobel per la Fisica ad aver abbracciato posizioni contrarie al consenso scientifico sul cambiamento climatico. È il caso di John Clauser, Nobel per la Fisica del 2022, anche in questo caso per studi che non riguardano il cambiamento climatico. Un premio Nobel per la Fisica che, invece, ha riconosciuto la ricerca sul cambiamento climatico è stato quello del 2021.
Bisogna comunque sottolineare che questo prestigioso riconoscimento scientifico non è di per sé una garanzia di veridicità e affidabilità di qualsiasi affermazione venga fatta da chi l’ha vinto, specialmente se riguarda argomenti, anche scientifici, diversi da quelli oggetto del premio. Vari premi Nobel hanno abbracciato idee scientificamente infondate, controverse o bizzarre, dopo averlo conseguito. È stato coniato anche un termine per questo fenomeno: “malattia del Nobel”. Uno dei casi più celebri è quello del chimico Kary Mullis. In Italia, periodicamente, circola sui social media un video in cui Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica del 1984, fa alcune dichiarazioni che vengono sfruttate in modo scorretto per negare il cambiamento climatico.
Infine, va ricordato che il consenso scientifico sulla realtà e le cause dell’attuale riscaldamento globale sfiora il 100 per cento degli scienziati esperti del tema.