Il 3 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare l’autenticità di una citazione attribuita al filosofo ed epistemologo Karl Popper, nella quale si legge: «Una delle cose più cretine in assoluto che si sentono dire di questi tempi è “Io credo nella scienza”. Se la scienza fosse una questione di credo si chiamerebbe religione. Invece si tratta di mettere sempre in discussione, di dubitare e di verificare che dietro a un’ipotetica causa non ci sia un bel giro di soldi».
Si tratta di una citazione falsa.
Innanzitutto, la presunta citazione non compare in nessuna delle opere di Popper consultate dalla redazione di Facta e la ricerca Google della frase, in italiano e in inglese, non restituisce alcun risultato attendibile. La frase sembra invece ispirata dal noto principio di falsificabilità, formulato da Popper a partire dal 1935, secondo il quale un’ipotesi o una teoria ha carattere scientifico soltanto quando è suscettibile di essere smentita dai fatti dell’esperienza.
Come riassume lo stesso Popper nel volume “Congetture e confutazioni” del 1963: «L’inconfutabilità di una teoria non è (come spesso si crede) un pregio, bensì un difetto. Ogni controllo genuino di una teoria è un tentativo di falsificarla, o di confutarla. La controllabilità coincide con la falsificabilità; alcune teorie sono controllabili, o esposte alla confutazione, più di altre; esse per così dire, corrono rischi maggiori». Secondo Karl Popper, insomma, la scienza ha il compito di verificare un’ipotesi attraverso la confutazione dei suoi presupposti o dei suoi risultati, ma non del «giro di soldi» che si cela dietro quella causa, come invece si legge nella falsa citazione.
La frase oggetto della nostra verifica è comparsa per la prima volta sui social network il 14 novembre 2021, in un post Facebook che metteva a confronto una copertina della rivista americana Time risalente al 1984, nella quale si dipingeva il colesterolo come una sostanza nociva per la salute, con quella che la stessa rivista ha pubblicato nel 2014 e intitolata “Mangia burro”. Nel post, la frase viene attribuita a Popper e citata come parte del volume “Sono tornato tra voi perchè non avete capito una sega” pubblicato da «Edizioni il Frantoio di Mentana (2021)». Com’è palese, il volume e la casa editrice sono frutto di fantasia e sono state probabilmente utilizzate per accentuare il carattere ironico della frase.