Il 6 agosto 2024 è stato pubblicato su TikTok un video in cui si vede una foto della pugile algerina Imane Khelif sul ring mentre indossa una protezione delle zone genitali. L’autore del post descrive questa protezione come un «parapalle», aggiungendo di non aver «mai visto un para palle portato da una donna».
Il post fa allusione alla teoria infondata secondo la quale Imane Khelif sarebbe un’atleta transgender.
La notizia è falsa.
La foto è vera, ed è il ritaglio di uno scatto pubblicato su La nouvelle République des Pyrénées il 20 ottobre 2023. In quei giorni l’atleta algerina si trovava a Tarbes (Francia) dove si era incontrata sul ring con la pugile francese Maëlys Richol.
Tuttavia, il fatto che Imane Khelif indossi una cintura di protezione sulle zone genitali non prova che sia un uomo. Infatti, è buona norma nelle arti marziali e negli sport da combattimento indossare una protezione simile. Come indica l’azienda specializzata nell’equipaggiamento della boxe Geezers Boxing «i colpi bassi nella boxe sono purtroppo molto comuni, ecco perché le protezioni inguinali sono estremamente importanti, sia che si tratti di uomini che di donne».
Per questo motivo, anche la Paris Boxing Unit, l’organizzazione fondata dal Comitato olimpico internazionale per organizzare le competizioni di boxe alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha stabilito che i pugili uomini devono indossare una protezione inguinale durante l’incontro, mentre le pugili donne possono scegliere se farlo o meno.
Per altre federazioni, invece, la protezione pelvica è obbligatoria. Ad esempio, il Regolamento pubblicato dalla Federazione Pugilistica Italiana, nel capitolo “Incontri di pugilato e le sue regole” stabilisce che le pugili donne devono indossare obbligatoriamente la cintura di protezione pelvica sotto i pantaloncini.