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La «fossa comune» per i «morti misteriosi» a Milano non esiste e la foto è stata scattata a New York

La «fossa comune» per i «morti misteriosi» a Milano non esiste e la foto è stata scattata a New York

24 aprile 2020
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Il 23 aprile la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp la richiesta di verificare un articolo dal titolo «Coronavirus, a Milano c’è una fossa comune di cui nessuno parla: i morti misteriosi che sconvolgono la città», pubblicato dal sito di Libero Quotidiano e datato 22 aprile. Subito sotto al titolo, è riportata un’immagine di forte impatto: una ripresa dall’alto di alcuni uomini che indossano una tuta bianca e depongono delle casse di legno all’interno di uno scavo. 

Davvero esiste una fossa comune a Milano dove vengono seppellite persone morte da Covid-19 che viene in qualche modo tenuta nascosta ai cittadini? No, le cose non stanno proprio così e l’immagine usata è fuori contesto e ritrae tutt’altro scenario. 

Andiamo con ordine e partiamo proprio dalla foto. Lo scatto utilizzato in apertura nell’articolo non mostra un luogo di Milano e neppure un altro spazio in Italia. Si tratta in realtà di uno foto che immortala degli uomini che si stanno occupando della sepoltura di alcuni corpi ad Hart Island, un’isoletta al largo del Bronx (New York). Qui da decenni vengono sepolti i corpi che dopo essere passati dagli obitori della città non vengono reclamati da nessuno. La foto è datata 9 aprile 2020 e fa parte della raccolta di Associated Press (AP) – agenzia di stampa statunitense con sede proprio nella città di New York – che la riporta, a firma del fotografo John Minchillo (che l’ha realizzata servendosi di un drone), assieme ad una didascalia dove possiamo leggere tutte le informazioni che abbiamo qui riportato. Questi scatti (e video) a partire dal 9 aprile hanno fatto il giro del mondo e nei giorni scorsi sono stati utilizzati con la corretta attribuzione anche dalla stampa italiana

Inoltre, quella che Libero Quotidiano chiama «fossa comune», è – apprendiamo dal testo dell’articolo stesso – il «campo 87» del Cimitero Maggiore di Milano a Musocco (quartiere del capoluogo Lombardo). Lì sono state sepolte 61 persone decedute nel corso dell’epidemia di Covid-19 per le quali non è stato possibile provvedere ad una sistemazione diversa o delle quali nessuno ha ancora reclamato le spoglie. In corrispondenza di ogni persona viene piantata una croce bianca, che riporta la sua data di nascita e la data di morte, e le famiglie delle vittime potranno provvedere, in futuro, ad una nuova collocazione (sono disponibili foto e video dell’area). Questo tipo di organizzazione sembra quindi ben diversa da quella di una «fossa comune» di cui si parla nel titolo dell’articolo pubblicato da Libero Quotidiano.

Della questione si fa riferimento anche in una nota del Comune di Milano datata 20 aprile, dove si legge: «Il campo 87 del Cimitero Maggiore, già dedicato alle inumazioni d’ufficio da alcune settimane, rimarrà allestito a verde – senza possibilità cioè di porre monumenti o manufatti – per due anni dalla data dell’ultima inumazione» e che tutte le spese di sepoltura restano a carico dell’Amministrazione comunale anche nel caso in cui i familiari decidessero successivamente di trasferire i loro cari in un altro campo, di tumularli o di procedere alla cremazione. «Siamo di fronte a un’emergenza sanitaria che ha stravolto la nostra vita e, purtroppo, anche il normale andamento dei nostri cimiteri e dei servizi di cremazione, costringendoci a compiere scelte difficili», il commento dell’assessora ai Servizi civici Roberta Cocco, nella nota.

A parlarne è stato poi lo stesso sindaco di Milano Giuseppe Sala, come riporta anche l’articolo di Libero Quotidiano segnalato a Facta, contraddicendosi di fatto rispetto alla scelta del titolo. «Milano ha retto ma ha pagato un prezzo altissimo – ha spiegato Sala – Questo spazio è quello dove sono stati sepolti coloro le cui spoglie non sono state richieste da un famigliare, la tragedia nella tragedia». Sostenere, quindi, come fatto nel titolo dell’articolo segnalato, che «nessuno parla» del cimitero è falso. 

Riassumendo, Libero Quotidiano ha pubblicato un articolo dal titolo «Coronavirus, a Milano c’è una fossa comune di cui nessuno parla: i morti misteriosi che sconvolgono la città» ma a Milano non c’è una fossa comune bensì un cimitero dedicato alla sepoltura delle vittime non reclamate di Covid-19, non è vero che nessuno ne parla e la foto utilizzata per lanciare l’articolo non è stata scattata a Milano ma a New York.

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