Il 9 aprile 2025 è stata condivisa su X la foto di Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico, insieme a una frase che le viene attribuita: «Dire “mamma e papà” è bullismo». 

Il post in analisi diffonde una notizia fuorviante.

L’8 aprile 2025 la Corte di Cassazione ha pubblicato una sentenza che ha definito discriminatori i termini “mamma” e “papà” (invece di “genitori”) presenti sulla carta di identità di un minore perché quell’espressione «non rappresenta tutti i nuclei familiari e i loro legittimi rapporti di filiazione»

Laura Boldrini non ha mai affermato o scritto che «dire “mamma e papà” è bullismo». Commentando sui propri social la sentenza, la deputata del PD ha scritto che «la Cassazione ha messo fine a una forma di bullismo di Stato perpetrata per anni da Salvini, che impose “padre” e “madre”, e da Meloni che ne ha fatto oggetto della sua propaganda politica». 

Boldrini, dunque, ha parlato di «bullismo di Stato» riferendosi alla scelta politica di Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno, di firmare nel 2019 un decreto ministeriale per sostituire nei documenti dei minori, così come nella documentazione che ne regola la richiesta, l’espressione «genitori» con quella di «madre» e «padre», che era stata stabilita nel 2015 con l’introduzione della carta d’identità elettronica.