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Le dichiarazioni di Fauci sono vere, ma non significano che il vaccino non serve a rallentare la circolazione di Sars-CoV-2

Le dichiarazioni di Fauci sono vere, ma non significano che il vaccino non serve a rallentare la circolazione di Sars-CoV-2

30 luglio 2021
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Il 29 luglio 2021 ci sono stati segnalati diversi articoli, pubblicati sul Fatto Quotidiano, AdnKronos e Firenze Post, secondo i quali Anthony Fauci – direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) e, oggi, consigliere medico capo della Casa Bianca – avrebbe dichiarato che la carica virale, e quindi la contagiosità, dei pazienti Covid-19 infetti con la variante delta sarebbe analoga a quella dei non vaccinati.

Si tratta di una notizia vera, anche se va correttamente interpretata.

Le dichiarazioni di Fauci a cui si riferiscono gli articoli a noi segnalati sono state fatte a due talk show televisivi dell’emittente americana Msnbc: la puntata del 27 luglio 2021 di All In with Chris Hayes, in particolare dal minuto 14:20, e Morning Joe del 28 luglio 2021. In entrambi i casi Fauci era stato invitato per chiarire l’aggiornamento delle linee guida dei Centers for Disease Control (Cdc) che invitavano nuovamente anche i vaccinati a indossare le mascherine nei luoghi chiusi. Nel primo video Fauci afferma che con la variante delta «il livello di virus nella rinofaringe di una persona vaccinata che prende un’infezione da delta nonostante il vaccino, è esattamente lo stesso livello di virus in una persona non vaccinata ma infetta. Questi dati sono molto persuasivi e hanno indotto il cambiamento delle linee guida dei Cdc». 

I dati di cui parla Fauci, nel momento in cui scriviamo, non sono stati ancora pubblicati, come si può vedere sulla pagina Cdc che fa riferimento a «unpublished data, 2021» e come discusso dal Washington Post. Esiste uno studio israeliano, pubblicato il 28 luglio 2021, in cui si nota un’alta carica virale nel 75 per cento dei pazienti infetti da Sars-CoV-2 nonostante il vaccino, anche se non è riferito alla variante delta. Non è chiaro però se questo si correli con una maggiore infettività, come sembra suggerire Fauci: nello stesso studio non sono state riscontrate infezioni secondarie causate dai malati vaccinati e sappiamo da altri studi che per le altre varianti la vaccinazione riduce l’infettività, come abbiamo approfondito su Facta.

Resta il fatto che comunque il vaccino riduce sostanzialmente la probabilità di infettarsi, e quindi, anche se la carica virale di un vaccinato infetto fosse identica a quella di un non infetto, la probabilità generale che una persona vaccinata trasmetta il virus resta inferiore. Quindi la vaccinazione può comunque contribuire a rallentare la circolazione del virus. Lo ha affermato Fauci stesso a un’altra trasmissione, Pbs News Hour del 27 luglio 2021: le trasmissioni del virus Sars-CoV-2 da parte di vaccinati «non sono un evento comune. Non voglio che la gente pensi che tutte le persone vaccinate possano trasmetterlo. No, è un evento molto inconsueto, raro, ma succede».

Photo credits: NIAID via Flickr

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