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No, questo studio non dice che ci sono state più miocarditi per il vaccino anti-Covid che per il virus

No, questo studio non dice che ci sono state più miocarditi per il vaccino anti-Covid che per il virus

13 dicembre 2024
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  • Su X Silvana de Mari ha condiviso uno studio pubblicato su Nature Medicine affermando che dimostrerebbe che sono state registrate più miocarditi per via del vaccino anti-Covid-19 che per via dell’infezione dal virus.
  • De Mari è un’ex medico, radiata nel 2023 dall’albo che ha diffuso in precedenza disinformazione sui vaccini anti-Covid. 
  • Lo studio citato dice esattamente l’opposto di quanto sostenuto da De Mari: le miocarditi registrate dopo l’infezione del virus sono state almeno quattro volte superiori rispetto a quelle registrate dopo la somministrazione del vaccino.

L’11 dicembre 2024 l’account X Silvana De Mari ha condiviso un articolo della rivista scientifica Nature Medicine dal titolo, in inglese, “Rischi di miocardite, pericardite e aritmie cardiache associati alla vaccinazione Covid-19 o all’infezione da SARS-CoV-2”. L’autrice del post lo commenta scrivendo: «più miocarditi con il cosiddetto vaccino che con il covid. Chi afferma che i vaccini erano innocui ha deficit cognitivi».

Il post presenta in maniera fuorviante il contenuto dello studio citato, diffondendo una notizia falsa.

Silvana de Mari è una scrittrice ed ex medico. È stata sospesa dall’ordine dei medici di Torino nel 2021 per essersi rifiutata di vaccinarsi contro la Covid-19 e poi nel 2023 è stata radiata dell’albo per aver più volte dispensato consigli medici antiscientifici. Durante l’emergenza sanitaria legata alla pandemia ha diffuso disinformazione su terapie e vaccini anti-Covid

Il 14 dicembre 2021 su Nature Medicine è stato pubblicato uno studio sui rischi di miocardite, pericardite e aritmie cardiache associati alla vaccinazione contro la Covid-19 o all’infezione dal nuovo coronavirus Sars-CoV-2. Nel testo gli autori spiegano che erano stati segnalati nei sistemi di sorveglianza di diversi Paesi numerosi casi sospetti a seguito della vaccinazione anti-Covid nella popolazione generale. Per questo motivo, era stato condotto lo studio in questione, prendendo in esame persone vaccinate contro la Covid-19 in Inghilterra tra il 1° dicembre 2020 e il 24 agosto 2021 e quelle con un’infezione da Sars-CoV-2. 

I risultati avevano mostrato che il rischio di miocardite nei 28 giorni successivi a una prima dose di vaccino era compreso tra uno e sei casi ogni milione di persone vaccinate e dieci casi ogni milione di persone dopo la seconda dose. Nei 28 giorni successivi all’infezione da Sars-CoV-2, invece, erano stati stimati 40 casi di miocardite ogni milione di persone. 

I ricercatori scrivevano anche che la maggior parte degli eventi di miocardite associati al vaccino erano stati lievi, mentre il rischio di morbilità e mortalità nel corso della vita a seguito dell’infezione da Sars-CoV-2 era sostanziale. Come dichiarato infatti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), i casi di miocarditi e pericarditi post vaccinazione anti-Covid sono meno gravi rispetto alla miocardite classica o alla miocardite correlata alla Covid-19. Posizione ribadita anche dalla Coalizione internazionale delle autorità regolatorie dei farmaci (Icmra). 

Nelle conclusioni dello studio si leggeva così che «la vaccinazione contro la Covid-19 è stata associata a un piccolo aumento del rischio di miocardite entro una settimana dalla somministrazione. Al contrario, l’infezione da Sars-CoV-2 è stata associata a un aumento sostanziale del rischio di ospedalizzazione o morte per miocardite, pericardite e aritmia cardiaca».

Come si può vedere, quindi, lo studio pubblicato su Nature Medicine afferma il contrario di quanto affermato da De Mari nel suo post. 

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