Il 5 ottobre 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il 28 settembre su Facebook dal giornalista Fulvio Grimaldi. Il post è il riassunto di un intervento di Grimaldi alla trasmissione “Mosaico” di Visione Tv (qui dal minuto 5:36) e si intitola “Guerra alla Russia, o all’Europa? RUSSI DEL DONBASS LIBERATI – GASDOTTI DEL BALTICO SALTATI”.
La segnalazione si concentra su un particolare passaggio del post oggetto di verifica, nel quale Grimaldi racconta la storia di Neda Soltan, che l’autore definisce come una «giovane iraniana “uccisa dalla polizia a Tehran il 20 giugno del 2009, durante la cosiddetta “rivoluzione verde” contro la rielezione di Ahmadinejad». Secondo Grimaldi, «di Neda fu detto che era stata colpita da fucilate di una forza paramilitare filogovernativa» e invece «saltò fuori un video in cui si vedevano i compagni di Neda, un medico e il compagno, versare del sangue sul viso della ragazza, che poi, guardato in giro, strabuzzava gli occhi e “moriva”».
Grimaldi aggiunge inoltre che «mesi dopo una giovane dagli stessi connotati fisionomici, stesse misure anatomiche e stesso nome nello stesso passaporto, riapparve a Monaco di Baviera». Il post si conclude con l’accusa ai media occidentali di aver insabbiato la vicenda.
Si tratta di una serie di informazioni prive di fondamento, che veicolano una notizia falsa.
Neda Agha-Soltan era una studentessa di filosofia di 26 anni, che il 20 giugno 2009 perse la vita durante una manifestazione antigovernativa in Iran, a causa di un proiettile esploso da un membro di una forza paramilitare vicina al governo del presidente Mahmud Ahmadinejad. L’uccisione della ragazza fu immortalata in un video che divenne immediatamente virale e che trasformò Agha-Soltan in un simbolo della manifestazioni antigovernative che infiammarono l’Iran nei mesi successivi.
Il filmato, al quale fa riferimento anche il post di Grimaldi, è integralmente disponibile online ed è particolarmente cruento, per questo motivo ne sconsigliamo la visione ad un pubblico facilmente impressionabile. Questo mostra gli ultimi istanti di vita di Agha-Soltan, che viene soccorsa da alcuni uomini (uno dei quali era il suo insegnante di musica, Hamid Panahi) e pronuncia le sue ultime parole: «Sto bruciando». Il video non contiene alcuna traccia di persone sorprese a «versare del sangue sul viso della ragazza».
È falsa anche la notizia secondo cui Neda Agha-Soltan sarebbe in seguito ricomparsa a Monaco di Baviera. Nella circostanza, Grimaldi fa probabilmente riferimento a un celebre errore giornalistico, che nel 2009 indusse alcune prestigiose testate internazionali a illustrare gli articoli dedicati a Neda Agha-Soltan con la fotografia della sua quasi omonima Zahra “Neda” Soltani, una professoressa iraniana di letteratura inglese. Lo scambio di persona fu chiarito nel giro di 48 ore, dopo un post su Facebook della docente e la pubblicazione delle vere foto di Agha-Soltan da parte della famiglia.
Qualche tempo dopo, Soltani raccontò di essere stata avvicinata dai servizi segreti iraniani, che le avevano chiesto di collaborare al tentativo di insabbiare l’uccisione di Agha-Soltan, usando lo scambio di persona come prova di un complotto ai danni del regime iraniano. Soltani rifiutò di prestarsi alla macchinazione e decise di scappare a Francoforte, in Germania, dove fu accolta con lo status di rifugiata. La vera Neda Agha-Soltan è invece ufficialmente deceduta il 20 luglio 2009, pochi minuti dopo essere stata colpita da un proiettile, e i suoi funerali si tennero nel corso di quella stessa settimana.
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