Negli ultimi giorni sono stati pubblicati alcuni contenuti online che riportavano la notizia secondo cui David Bowie avrebbe predetto il futuro di Internet parlando di «video di cani e gatti adorabili». Il tema è diventato particolarmente virale poiché negli scorsi giorni ricadevano gli anniversari della nascita e della morte dell’artista, 8 gennaio 1947 – 10 gennaio 2016.
Al centro della nostra verifica è finito in particolare un filmato dal titolo David Bowie Predicts the Impact of the Internet on Newsnight (1999) che, secondo alcuni utenti, immortalerebbe lo spezzone di un’intervista rilasciata da Bowie nel 1999. Il video dura complessivamente 2 minuti e 15 secondi e mostra due uomini, un intervistato e un intervistatore, confrontarsi sul futuro di Internet. Bowie sembra avanzare, tra le altre cose, l’ipotesi che in futuro gli utenti spenderanno ore a guardare «video di cani e gatti adorabili», useranno le emoji, passeranno molto tempo sui social e ci saranno «gruppi di estrema destra che diffonderanno disinformazione sull’immigrazione».
In realtà si tratta di un contenuto decontestualizzato, nato con un intento ironico e che ha finito per diventare un caso di disinformazione. Andiamo con ordine.
L’uomo nel video oggetto di analisi non è David Bowie, ma Michael Spicer, autore di video satirici. La persona protagonista del video è lo stesso Spicer, che interpreta David Bowie in dialogo con un altro attore che impersonifica il giornalista. L’ironico filmato è stato pubblicato da Spicer sul proprio canale YouTube il 3 gennaio 2022 e riprende, almeno in parte, un’intervista realmente rilasciata da Bowie nel 1999 al giornalista Jeremy Paxman durante il programma televisivo Newsnight (Bbc).
Mentre Spicer ironizza su gatti e cani sui social network, pubblicità targettizzate, la destra estremista e la disinformazione, Bowie in quell’occasione aveva sì parlato di Internet, ma con altri toni e con modalità lontane dal potersi considerare una previsione di quanto accaduto.
Durante la reale intervista Bowie aveva considerato inimmaginabile il «potenziale di ciò che Internet farà alla società, sia nel bene che nel male» (frase con cui si apre anche la versione ironica), parlando di «interazione fra l’utente e il provider» che sarà in grado di distruggere l’idea che si ha di Internet, cosa che «sta già accadendo [al momento dell’intervista ndr]». Infine, Bowie aveva definito Internet come uno «spazio grigio» che «sarà al centro del XXI secolo». Se oggi queste parole possono essere da alcuni interpretate come una premonizione (qui, qui e qui, ad esempio), in realtà così non è.
Bowie ha parlato di «provider», ma non faceva riferimento agli Isp (Internet Service Provider), ossia ai fornitori, le aziende che consentono di collegarci a Internet, ma al nostro essere connessi in modo attivo o passivo. L’evidente riferimento al suo tempo è l’utilizzo della forma verbale «sta già accadendo» declinata al gerundio, indice di un qualcosa che si stava già verificando e non di una previsione per il futuro (in quel caso, la forma corretta sarebbe stata, ad esempio, accadrà). Proprio in quegli anni nascevano i blog, Netscape Navigator, Internet Explorer e Yahoo!, pertanto ogni buon osservatore dell’attualità – quale Bowie – ne era a conoscenza.
Dunque, riassumendo: nel 1999 David Bowie ha rilasciato un’intervista alla Bbc in cui ha parlato del ruolo centrale di Internet nel suo presente e nel nostro futuro. Le sue parole non sono da interpretare come una premonizione, quanto piuttosto come l’opinione di una persona attenta e preparata sugli sviluppi che il web stava vivendo. Il video che, secondo alcuni, mostrerebbe Bowie prevedere la presenza di gatti e cani sui social, pubblicità targhettizzate, estremismi e disinformazione è una parodia pubblicata a gennaio 2022 dal comico Michael Spicer.