
A che punto è l’alternativa a X?
Dopo un momento di estremo successo, oggi Bluesky sembra essere in una fase di stallo. Ma le cose possono cambiare grazie (anche) a Barack Obama
Da quando Twitter è diventato X, nell’estate del 2023, molti utenti hanno cercato una via d’uscita dalla piattaforma. Il rebranding voluto da Elon Musk ha segnato la rottura definitiva con l’identità originale del social network e molti utenti – tra i 2,7 e i 7 milioni, in base ai dati elaborati da diverse agenzie del settore – si sono sentiti traditi dalla nuova direzione di quello che un tempo era stato un luogo di discussione pubblica in tempo reale, associato a una certa identità giornalistica e civile.
A quel punto, il nuovo X immaginato da Musk era già diventato il paradiso di estremisti, complottisti e antisemiti, popolato da influencer di estrema destra e comunità online estremamente misogine.
Tale svolta ha generato in molte persone un senso di smarrimento, alimentato da un progressivo senso di distaccamento nei confronti dell’identità stessa del social network che le ha spinte a cercare un altro posto dove andare. Nel panorama sempre più affollato delle piattaforme alternative, Bluesky – ideato nel 2019, e disponibile dal 2023 – si era imposto come uno dei progetti più attesi, promettendo una nuova architettura più aperta, trasparente e resistente agli abusi.
Dopo che per un anno era stato possibile iscriversi solo tramite invito, all’inizio del 2024 il social network aveva aperto le porte a tutti, fino all’esodo di massa che verso la fine dello stesso anno aveva portato centinaia di migliaia di persone a migrare dalla piattaforma di Musk a Bluesky. Dopo un momento di estremo successo, però, ad oggi il social network sembra essere in una fase di stallo, senza riuscire a sfondare davvero e a entrare nelle vite quotidiane delle persone come aveva fatto Twitter.
La storia di Bluesky
Lanciato come progetto nel 2019 da Jack Dorsey mentre era CEO di Twitter, Bluesky nasceva con l’ambizione di creare una tecnologia aperta per permettere conversazioni online libere e decentralizzate. Il progetto fu inizialmente affidato a Jay Graber e finanziato da Twitter, ma si è reso autonomo nel 2021 con la creazione di una propria società. La rottura definitiva con Twitter è arrivata alla fine del 2022, segnando l’inizio di una nuova fase. A partire da maggio 2024, Jack Dorsey non fa più parte del consiglio di amministrazione di Bluesky che è ora una società indipendente a scopo di beneficio pubblico, guidata dall’amministratrice delegata Jay Graber.
La piattaforma descrive se stessa come un «social media come dovrebbe essere», anche se a prima vista sembra simile ad altre piattaforme di social media. Visivamente riprende l’interfaccia tipica del Twitter delle origini: una barra sulla sinistra della pagina mostra tutto ciò che ci si aspetta: ricerca, notifiche, home page, in uno spazio dove gli utenti possono postare, commentare, ripostare e mettere mi piace ai contenuti che preferiscono.

Insomma, sembra il fratello gemello di quel Twitter che non c’è più, con una farfalla come simbolo al posto dello storico uccellino; eppure le differenze ci sono.
L’elemento distintivo principale di Bluesky sta nel fatto che si tratta di una piattaforma decentralizzata, ovvero che non c’è un’unica azienda o server che controlla tutto, ma gli utenti possono decidere di ospitare i propri dati su server diversi da quelli scelti dall’azienda. In pratica, il controllo e la gestione della piattaforma sono distribuiti tra più entità, invece di essere centralizzati in un unico nodo e questo dà maggiore libertà e sicurezza agli utenti.
La popolarità e il grande esodo su Bluesky
Fino a febbraio 2024, Bluesky è stato accessibile solo su invito, ma il boom di nuovi utenti è iniziato qualche mese dopo, nel novembre dello stesso anno, quando centinaia di migliaia di persone hanno annunciato la loro fuga dal social network di Elon Musk.
Dopo che il multimiliardario di origine sudafricana ha comprato la piattaforma, X è diventato uno dei più inospitali luoghi di Internet, dove regnano caos, odio e disinformazione – fino a diventare una macchina propagandistica a favore di Trump e altri autocrati di destra, perdendo sempre più popolarità tra gli utenti che avevano per anni usato l’ex Twitter.
Gli analisti di Emarketer, società di ricerche di mercato, stimano una perdita di 7 milioni di utenti attivi mensili di X dal momento in cui Musk ha acquisito la piattaforma, nel 2022, fino al 2025. Il calo della base di utenti, però, sembra essere irrilevante rispetto al declino del marchio e del valore di X. Secondo un rapporto di Brand Finance pubblicato nel settembre 2024, il valore del marchio X era in quel momento di 673 milioni di dollari, mentre prima dell’acquisizione da parte di Musk era valutato 5,7 miliardi di dollari.
Ma il punto di rottura vero e proprio è arrivato a novembre 2024, quando Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali americane; da qui è cominciata la grande migrazione verso altre piattaforme, in particolare Bluesky.
Secondo i dati forniti da Similarweb, una piattaforma di analisi del traffico web, il giorno successivo al voto 115 mila utenti avrebbero disattivato il loro account su X solo negli Stati Uniti. Anche celebrità e media, tra cui Facta, hanno annunciato in quel periodo l’abbandono della piattaforma, citando le loro crescenti preoccupazioni per la diffusione incontrollata di disinformazione, teorie cospirative e discorsi d’odio, oltre al ruolo di Musk nel favorire il ritorno al potere di Trump.
Ad esempio, una forte ondata di abbandoni è arrivata da parte dei e delle Swifties, fan della cantante Taylor Swift, che si era esposta a favore di Kamala Harris durante la campagna elettorale presidenziale, dopo la vittoria di Trump. Numerosi fan hanno deciso di lasciare X, ancora una volta, a causa del coinvolgimento di Elon Musk nel supportare Trump e nell’amplificare il suo messaggio sulla piattaforma.
Questo abbandono di massa si è trasformato in una enorme opportunità per altri social network open source basati sui contenuti testuali come Bluesky, che è diventata una delle destinazioni più popolari per gli utenti in cerca di alternative. Il 19 novembre 2024, Jay Graber, CEO della piattaforma, ha annunciato che il numero di utenti aveva raggiunto i 20 milioni, dopo aver registrato una media di 1 milione di nuovi iscritti al giorno per cinque giorni consecutivi. Questo dato segnava un notevole incremento, con un totale di utenti più che triplicato rispetto alla fine di agosto.
Quella iniziata a novembre 2024 non è stata l’unica migrazione di massa di utenti che, insoddisfatti da X, sono approdati sulla piattaforma. Nell’agosto dello stesso anno, ad esempio, X era andato offline in Brasile dopo che la Corte Suprema del Paese aveva bloccato la piattaforma a causa del rifiuto di Musk di rispettare le leggi locali. Il divieto era stato revocato dopo mesi e solo dopo che l’imprenditore sudafricano aveva accettato di pagare pesanti multe e bloccato utenti accusati di diffondere disinformazione. Nella prima settimana di settembre 2024, cioè quella successiva alla decisione della corte brasiliana, Bluesky ha riferito di aver accolto 3 milioni di nuovi utenti. E altri 1,2 milioni di persone si sono approcciate al social network nei due giorni successivi all’annuncio di X di consentire agli utenti di visualizzare i post pubblici pubblicati dalle persone che li hanno bloccati.
E poi, lo stallo
Dopo un momento di forte crescita, però, Bluesky sembra aver rallentato il suo successo. Sempre Similarweb ha rilevato che la piattaforma è cresciuta meno del 10 per cento nel mese di dicembre 2024, rispetto al 189 per cento registrato solo il mese precedente. Al momento in cui scriviamo il social network conta poco più di 35 milioni di iscritti.
Questo rallentamento ha sollevato interrogativi tra gli esperti, che si chiedono se il picco di popolarità iniziale rappresenti un fenomeno temporaneo o se la piattaforma sarà in grado di mantenere e far crescere la sua base di utenti. Nonostante l’entusiasmo iniziale, la crescita esponenziale sembra essersi fermata, e il futuro del social network dipenderà dalla sua capacità di affrontare questo stallo e di attrarre nuovi iscritti in un mercato sempre più competitivo.
Al momento il predominio di X nel mondo del microblogging resta ancora evidente. Eppure, insieme a Bluesky, ci sono altre piattaforme che crescono rapidamente e si contendono il successo. È il caso, ad esempio, di Threads, la piattaforma proprietà di Meta, che al momento in cui scriviamo conta circa 320 milioni di utenti attivi ogni mese (un dato comunque favorito dalla stretta interconnessione tra questa e Instagram, che gode di una base di 1,5 miliardi di utenti) .
L’inizio di una nuova era?
Il rallentamento di Bluesky sembra riflettere la fine dell’effetto “curiosità” e, paradossalmente, questa potrebbe essere una buona notizia per la piattaforma. Bluesky vuole ora dimostrare di essere più che una semplice alternativa a X e per questo nei giorni scorsi ha lanciato un nuovo programma di verifica, che intende fornire la spunta blu ad account degni di nota e organizzazioni indipendenti.
Una scelta che ricorda da vicino il servizio di verifica degli account di Twitter, che offriva gratuitamente un badge blu a politici, giornalisti, attivisti e personalità pubbliche, in modo tale da stabilire l’attendibilità di quei profili all’interno dell’arena digitale. Il servizio di verifica è stato accantonato definitivamente il 1° aprile 2023, sostituito da un meccanismo ad abbonamento che permette di ottenere la “spunta blu” a seguito del pagamento di un corrispettivo mensile e che consente di accedere a diverse altre funzionalità.
Bluesky sta comunque mettendo a punto il suo programma di abbonamento, Bluesky+, che al costo di 8 dollari al mese (o 72 all’anno) offrirà la possibilità di caricare video in alta risoluzione, strumenti per personalizzare i profili, e accesso alle metriche dei propri post. L’amministratrice delegata Jay Graber ha promesso che l’abbonamento non avrà nulla a che fare con il sistema di verifica, perché questa «non deve essere un privilegio per pochi. Deve essere uno strumento che rafforza la comunità e garantisce un’esperienza rispettosa per tutti».
La novità più grossa tra quelle che hanno coinvolto Bluesky nell’ultimo periodo riguarda però Barack Obama, che il 23 marzo scorso è sbarcato sulla piattaforma con un post dedicato ai 15 anni dell’Affordable Care Act, l’espansione della copertura assicurativa offerta dal sistema sanitario statunitense, fortemente voluta da Obama durante il suo primo mandato presidenziale (meglio nota come Obamacare). L’arrivo dell’ex presidente su Bluesky potrebbe segnare un momento decisivo per la piattaforma, visto l’ampio seguito di cui gode su altri social media e considerando l’importanza storica che la sua campagna elettorale del 2008 riveste nell’attuale considerazione delle piattaforme social come strumento politico.
Oltre a Obama – che attualmente ha poco più di 400 mila follower su Bluesky – la piattaforma ospita anche i profili di politici come Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Alexandria Ocasio-Cortez (che ha superato il milione di follower), Gavin Newsom e Al Green. Uno schieramento di personalità che contribuisce a designare Bluesky come uno “spazio sicuro” per gli elettori di orientamento progressista.
Orientamento che la compagnia non rinnega e che esprime anche in relazione all’atteggiamento tenuto nei confronti dei colleghi del tech: a inizio marzo, ad esempio, Jay Graber è salita sul palco del SXSW di Austin con una maglietta nera oversize recante la frase latina “Mundus sine caesaribus” (in italiano: “un mondo senza Cesari”).

Una stoccata a Mark Zuckerberg, CEO di Meta, che nel 2024 si era pubblicamente presentato con una maglietta dal design molto simile, ma con la scritta “Aut Zuck aut nihil” (“Zuck o niente”), a sua volta una rivisitazione dell’espressione latina “Aut Caesar aut nihil” (“O Cesare o niente”). La t-shirt, messa in vendita dalla compagnia di Graber al costo di 40 dollari, è andata esaurita in meno di 30 minuti: forse stavolta Bluesky è davvero sulla strada giusta.
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