L’11 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un tweet pubblicato qualche ora prima da Paolo Becchi, docente ordinario di filosofia del diritto all’università di Genova e considerato dalla stampa l’ispiratore della linea politica nel Movimento 5 Stelle delle origini.
Nel tweet oggetto della segnalazione si legge: «Rispetto per la morte di David Sassoli. Ma è morto in seguito alla terza dose ? Non c’è nessuna correlazione? Non rendete pubblica neppure l’autopsia? O non la fate neppure? Costringete la gente a vaccinarsi e a morire. State costruendo una tirannia sanitaria mai esistita prima».
Si tratta di una notizia falsa.
Il riferimento è alla notizia della morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, scomparso nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 2022 ad Aviano, in provincia di Pordenone, dove, come dichiarato dal portavoce Roberto Cuillo, era ricoverato dallo scorso 26 dicembre a causa del «sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario». Sassoli aveva 65 anni.
La notizia ha suscitato numerose reazioni di cordoglio, provenienti dal mondo politico e dai colleghi dell’Europarlamento, ma anche una serie di post, tweet e articoli di disinformazione che collegano il decesso di Sassoli ad una presunta reazione avversa successiva alla somministrazione della terza dose di vaccino contro la Covid-19. La sua morte, in realtà, non ha nulla a che fare con i vaccini.
Come ha raccontato l’11 gennaio 2022 sul Foglio il corrispondente dalle istituzioni europee David Carretta, nel 2012 Sassoli «aveva subito un intervento di trapianto di midollo per un mieloma, che lo aveva costretto a restare lontano dalle aule di Bruxelles e Strasburgo per diversi mesi». A smentire ogni collegamento tra le condizioni cliniche di Sassoli e le «deliranti malevolenze su Covid e affini» ci ha pensato lo stesso staff del politico, con un post pubblicato su Facebook l’11 gennaio.
Il mieloma è un tumore che colpisce alcune cellule contenute nel midollo osseo adibite alla produzione di anticorpi utili a combattere le infezioni (le plasmacellule), che proliferando in modo incontrollato e finiscono per indebolire le difese immunitarie e compromettere la capacità di difendersi dell’organismo.
Nel mese di novembre 2021, Sassoli aveva annunciato dal proprio account Twitter di essere finito in ospedale pochi mesi prima, a Strasburgo, dopo essere stato «colpito in modo grave da una brutta polmonite da legionella», che aveva causato febbre alta e dalla quale non si era ripreso del tutto. Si trattava in quel caso di un’infezione polmonare conosciuta come legionellosi, causata dal batterio Legionella pneumophila che si manifesta come una normale polmonite infettiva (particolare che aveva portato in un primo momento a immaginare una diagnosi di positività al coronavirus, smentita su Facebook dallo staff del politico dopo la sua morte).
Il 26 dicembre è poi arrivata la ricaduta e la disfunzione del sistema immunitario, che non ha nulla a che fare con i vaccini contro la Covid-19. Contrariamente a quanto affermato da Becchi, infatti, alla data del 11 gennaio 2022 non sappiamo se Sassoli abbia o meno effettuato la terza dose di vaccino e non esistono studi scientifici che colleghino disfunzioni del sistema immunitario ai vaccini contro la Covid-19. Il decesso del politico è insomma la conseguenza di un quadro clinico noto da decenni e non, come si suppone nel tweet oggetto di analisi, il risultato di una reazione avversa.