Il 31 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto diverse segnalazioni via WhatsApp che chiedevano di verificare le informazioni contenute in un video della durata di 18 minuti, pubblicato su YouTube il 27 gennaio 2022 e intitolato “Vittoriaaaa !! ‘Annullate’ tutte le leggi’ 31 gennaio 2022 – Diffondete il video!!!”. Secondo l’autore, a partire dal 31 gennaio 2022 (minuto 1:18) saranno «abrogati, cancellati, annullati» tutti i provvedimenti collegati alla vaccinazione contro la Covid-19, incluso l’obbligo di green pass e quello vaccinale per gli over 50, previsti dalla legge n. 3 del 21 gennaio 2022.
Secondo l’autore del video, le leggi approvate dal parlamento italiano in materia saranno invalidate dall’entrata in vigore di «un atto normativo di pari grado o superiore», vale a dire «il Regolamento Ue numero 536/2014» che riguarda «la protezione dei soggetti e il consenso informato». Tale regolamento prevederebbe che (minuto 4:05) «la conduzione di una sperimentazione clinica» sia consentita solo a patto che «i soggetti non abbiano subito alcun condizionamento di natura finanziaria per partecipare». L’autore del video conclude che, essendo la campagna vaccinale una sperimentazione clinica (minuto 4:36) e dal momento che la mancata ottemperanza dell’obbligo vaccinale comporta una sospensione dal lavoro in grado di condizionare finanziariamente l’individuo (minuto 7:09), il regolamento europeo comporterebbe di fatto l’abrogazione della norma italiana.
L’autore del video aggiunge infine che «il Regolamento Ue numero 536/2014» modifica anche la normativa in materia di consenso informato (minuto 11:20) e dunque dal 31 gennaio 2022 la sperimentazione clinica (ovvero la campagna vaccinale, nell’interpretazione dell’autore del video) dovrà essere preceduta da un colloquio informativo che spieghi al soggetto «la natura, gli obiettivi, i benefici, i rischi e gli inconvenienti» della sperimentazione. Il testo del regolamento evidenzia anche che questi può «rifiutare» la sperimentazione (minuto 12:44) in ogni momento. Secondo l’autore del video, questa sarebbe la prova che chiunque può rifiutare la vaccinazione senza incorrere in obblighi o sanzioni.
Si tratta di una serie di informazioni fuorvianti, presentate attraverso la manomissione del contesto necessario alla loro comprensione e che veicolano una notizia falsa.
Innanzitutto, il regolamento Ue numero 536 del 2014 esiste realmente, ma come testimonia l’anno della sua redazione (il 2014, appunto) non ha nulla a che fare con il coronavirus. Come spiegato dal sito dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), tale regolamento «nasce con lo scopo di creare un ambiente favorevole allo svolgimento delle sperimentazioni cliniche in Europa, mediante l’armonizzazione delle regole e dei processi di valutazione e supervisione delle stesse, garantendone al tempo stesso gli standard più elevati per la sicurezza dei partecipanti e la trasparenza delle informazioni».
Il regolamento si occupa insomma di fornire nuove e più stringenti regole valide per i trial clinici (composti da diverse fase di sperimentazioni già attentamente normate, come avevamo raccontato in un precedente articolo) e non ha nulla a che fare con lo svolgimento delle campagne vaccinali negli Stati membri. Come avevamo già evidenziato in passato, inoltre, i vaccini attualmente approvati non sono in alcun modo considerabili «sperimentali», dal momento che la Fase 3 è stata superata con successo. Ricordiamo infine che l’approvazione di un vaccino comporta un giudizio di merito circa la sua sicurezza e la sua efficacia.
A smentire l’ipotesi che il regolamento Ue 536/2014 sia applicabile alle campagne vaccinali è stata la stessa Unione europea, che con una risposta scritta alla domanda presentata dall’eurodeputata francese Michéle Rivasi ha sottolineato ulteriormente che «il regolamento si applica a tutte le sperimentazioni cliniche condotte nell’Ue che sono state autorizzate in base ai suoi principi» e dunque a quelle «con siti di sperimentazione clinica attivi in Europa».
In definitiva, il riferimento alla necessità di verificare l’esistenza di condizionamenti di natura finanziaria e alla possibilità di «rifiutare la sperimentazione» è rivolto ai volontari dei trial clinici e non ai pazienti sottoposti a vaccinazione, come invece riportato nell’articolo oggetto di verifica.