Il 19 luglio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un post pubblicato il 15 luglio 2021 su Facebook, contenente una foto di un letto fatto di cartone e un testo che recita: «Leto anti sesso a Tokyo. Gli organizzatori delle Olimpiadi, hanno studiato un altro metodo (tutto Giapponese) per evitare possibili contagi da Coronavirus durante i Giochi Olimpici. I letti di cartone anti-sesso. Circa 18.000 letti di cartone saranno a disposizione degli atleti nelle varie stanze del Villaggio Olimpico, sono studiati in modo che ci si possa dormire comodamente ma che si rompono se sostengono un peso maggiore di quello indicato».
Si tratta di una notizia priva di fondamento.
Il riferimento del post oggetto della nostra verifica è ai letti installati nel Villaggio olimpico di Tokyo, il complesso degli alloggi allestiti per ospitare atleti e allenatori impegnati nei giochi olimpici di Tokyo 2020, manifestazione sportiva che partirà il prossimo 23 luglio. I letti in questione saranno esclusivamente fatti di cartone e polietilene, particolare che ha spinto numerosi media in tutto il mondo a parlare di «letti anti-sesso».
La notizia di una soluzione alloggiativa studiata per evitare l’intimità – e di conseguenza per ridurre il rischio di contagio da Covid-19 – era stata originariamente suggerita da Paul Chelimo, podista americano premiato con la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, che lo scorso 17 luglio aveva avanzato l’ipotesi su Twitter.
La ricostruzione pare tuttavia essere priva di riscontri. I letti in cartone e polietilene erano stati annunciati dall’organizzazione dei Giochi già nello scorso mese di gennaio, quando il general manager del Villaggio olimpico Takashi Kitajima aveva sottolineato il carattere ecologico della scelta, precisando che la carta del letto e la plastica del materasso sarebbero state riciclate al termine dell’evento. Questa decisione fa parte di un più vasto impegno di Tokyo 2020 per minimizzare le emissioni di carbonio e abbattere l’impatto ambientale: come spiegato dal sito dell’evento, le stesse medaglie olimpiche saranno fabbricate utilizzando metalli riciclati da apparecchi elettronici.
A smentire ulteriormente la ricostruzione di Chelimo c’è inoltre un’altra affermazione di Kitajima, che sempre a gennaio aveva spiegato ai media come i letti riciclabili possano sopportare un peso pari a «200 chilogrammi» e siano a tutti gli effetti «più forti di un letto in legno». A testare le affermazioni è stato il ginnasta irlandese Rhys Mcclenaghan, che il 18 luglio 2021 ha pubblicato su Twitter un video in cui metteva alla prova la resistenza del letto olimpico saltandoci su. Com’è possibile osservare dal filmato, il letto riciclabile ha resistito alle numerose sollecitazioni ricevute.
Il video di Mcclenaghan è stato ripreso dai profili social ufficiali delle Olimpiadi, che ha ringraziato l’atleta per aver «sfatato il mito».
Altri progetti di fact-checking hanno verificato la stessa notizia (qui e qui).