Giovedì 16 aprile la redazione di Facta ha ricevuto via Whatsapp la richiesta di verificare la notizia, circolata sull’app di messaggistica istantanea sotto forma di immagine, di una possibile chiusura di Instagram a partire dal 28 luglio 2020.

«Ehi, questo è un messaggio di Instagram e ti dice qualcosa su cosa accadrà al disaccordo del 28 luglio» esordisce in un italiano stentato il messaggio, tratto da una storia pubblicata proprio su Instagram.

Quello che viene presentato come un comunicato ufficiale diramato dal creatore della piattaforma spiega che «Instagram deve chiudere» perché «diventato troppo affollato» e per questo motivo si è resa necessaria la pulizia degli account inattivi. In che modo? Chiedendo di condividere il messaggio con «15 altri membri» e dimostrare così di essere attivo.

Si tratta di una notizia falsa che torna ciclicamente a circolare sui social network.

Questo messaggio – come ricostruito dai colleghi di Snopes.com, progetto di fact-checking attivo negli Stati Uniti – è comparso per la prima volta nel marzo 2014 ed è un classico nella storia delle catene. Secondo quanto riportato da Snopes, esisterebbe in varie forme su internet fin dalla fine degli anni ‘90.