Il 6 giugno 2022 su Facebook è stato pubblicato lo screenshot di post Telegram in cui si legge: «Il tribunale finlandese stabilisce che il sesso con i bambini è “permesso”…Due settimane fa, la Corte Suprema ha stabilito che il sesso con i bambini di 10 anni non è “stupro” se si proviene da una cultura, in cui il sesso tra adulti e bambini è “normale”».

Si tratta di un’informazione fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Il post fa riferimento a una sentenza pronunciata nel 2018 dalla Corte suprema finlandese, che respingeva la richiesta di condannare per stupro aggravato un uomo che aveva avuto rapporti sessuali con una bambina di 10 anni. L’uomo era stato condannato dal tribunale di Turku a una pena detentiva di 3 anni per il reato di abuso sessuale aggravato e i giudici avevano escluso la fattispecie dello stupro perché, come si legge nella sentenza, «nella causa non era stato accertato che il rapporto sessuale fosse avvenuto attraverso la violenza o che il bambino fosse stato in uno stato di paura o altra impotenza».

Secondo la legge finlandese del tempo, infatti, l’accusa di abuso sessuale su un bambino (che prevede una condanna da 1 a 10 anni di reclusione) si applicava a chi «commette un atto sessuale su un bambino di età inferiore ai sedici anni», a meno che non fosse dimostrato l’uso di «minaccia o di violenza», aggravante che avrebbe fatto scattare il reato di stupro aggravato. Questo non vuol dire comunque che fino al 2018 in Finlandia fosse permesso «il sesso con i bambini», come erroneamente sostiene il post oggetto della nostra verifica.La sentenza del 2018 aveva suscitato numerose polemiche in Finlandia e molti commentatori avevano fatto notare che lo stato di paura o di impotenza dovesse essere dato per scontato nei casi di violenza sessuale sui bambini. In seguito a questo dibattito, la normativa finlandese è stata modificata e a partire dal 2019 è stato introdotto il reato di stupro aggravato di minore, che si applica ai reati sessuali che vedono come vittima i minori e che non contempla alcun riferimento allo stato di paura o di impotenza della vittima.