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No, la rivista Nature non ha mai descritto la Covid-19 come «un’influenza stagionale»

No, la rivista Nature non ha mai descritto la Covid-19 come «un’influenza stagionale»

3 novembre 2021
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Il 3 novembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un articolo pubblicato il 26 ottobre 2021 dal sito web miglioverde, che si definisce «un giornale» nato per raccontare «l’indipendentismo, la lotta e i sacrifici dei popoli e degli individui, la storia e le ragioni della libertà».

L’articolo oggetto della segnalazione si intitola “Nature ribadisce: il Covid 19 è stata un’influenza stagionale! Restrizioni inutili!” e riferisce di una pubblicazione della nota rivista scientifica Nature che, prendendo «in considerazione 162 Paesi», confermerebbe la «stagionalità del virus» Sars-Cov-2 e ammetterebbe la sua natura di «influenza stagionale». 

Questa conferma, spiega l’autore dell’articolo, «sconfessa tutta la strategia posta in essere da marzo 2020 a oggi» e «dovrebbe portare all’annullamento di qualsiasi misura di contenimento», dal momento che un’influenza stagionale «porterà complicazioni d’inverno e praticamente nessuna d’estate»

Si tratta di un’informazione presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.

Il riferimento è a un articolo pubblicato il 21 ottobre 2021 da Nature Computational Science, rivista collegata a Nature che «si concentra sullo sviluppo e sull’uso di tecniche computazionali e modelli matematici, nonché sulla loro applicazione per affrontare problemi complessi in una vasta gamma di discipline scientifiche». 

L’articolo in questione si intitola “Tracce climatiche nelle diverse ondate di pandemia di COVID-19 in entrambi gli emisferi” e, come spiega lo stesso abstract, contiene un’analisi statistica dei contagi avvenuti durante la pandemia di Covid-19, in relazione alla temperatura e ad altri parametri climatici. La conclusione dello studio evidenzia la possibilità che la Covid-19 sia «un’infezione stagionale a bassa temperatura», ma in nessuna parte dell’articolo si parla di «influenza stagionale» innocua d’estate. 

Il passaggio chiave dello studio, riportato anche nell’articolo oggetto della nostra verifica, sottolinea che «nel loro insieme, i risultati supportano l’esistenza di forti fattori esterni dell’intensità di trasmissione» della malattia e che i dati «sostengono anche la visione del COVID-19 come una vera infezione stagionale, simile in questo senso all’influenza stagionale e ai più benigni coronavirus circolanti». In questo caso, il paragone con l’influenza stagionale riguarda solo ed esclusivamente la sua possibile stagionalità e non fattori riguardanti dinamiche di contagio o mortalità della malattia (anche perché i ricercatori autori dello studio non si occupano di virologia ed epidemiologia).

Come spiega il sito web del ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, il nuovo coronavirus Sars-Cov-2 non è in alcun modo paragonabile al virus che provoca l’influenza stagionale e le principali differenze risiedono nel tasso di mortalità e nella sua trasmissibilità. 

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