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No, non c’è nessun sistema «Zero Borders Europeo» e il microchip sottocutaneo non c’entra

No, non c’è nessun sistema «Zero Borders Europeo» e il microchip sottocutaneo non c’entra

5 maggio 2020
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Il 5 maggio su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge che grazie all’inizio della “fase 2” e all’allentamento delle misure di lockdown previste dal 9 marzo 2020 per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus in Italia, una persona sarebbe riuscita a prendere parte allo «Zero Borders Europeo». La partecipazione a questo programma prevede, si legge, l’impianto «di un microchip sottocutaneo alla base del pollice» utilizzabile «per pagare contactless senza né cellulare né carte» e collegato alle «già numerevoli antenne 5G».

Questa notizia non trova riscontro in nessuna testata nazionale e locale e in nessun comunicato ufficiale dell’Unione europea. Si tratta quindi di una notizia frutto di fantasia. Il sistema «Zero Borders Europeo», infatti, non esiste.

Inoltre, il post da cui ha avuto origine la bufala è stato pubblicato per la prima volta su Facebook il 4 maggio 2020 e l’immagine che lo accompagnava era la foto di un presunto documento con intestazione «Liberatoria procedura medica». Il post era stato pubblicato con un intento ironico e di presa in giro verso alcune teorie del complotto, come ad esempio quelle che riguardano microchip sottocutanei (tecnologia che, ricordiamo, è realmente esistente) o la tecnologia 5G.

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