Il 1° maggio 2022 il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha rilasciato un’intervista alla trasmissione di Rete 4 Zona Bianca (qui dal minuto 00:05:00) nella quale stando alla traduzione simultanea avrebbe affermato che «anche Hitler aveva origini ebraiche [come Volodymyr Zelensky, ndr]» per ribadire come lo scopo dell’invasione in Ucraina sia la «denazificazione» del Paese annunciata il 24 febbraio 2022 dal presidente russo Vladimir Putin. Il sito del ministero degli Esteri russo ha pubblicato la trascrizione dell’intervista e ha tradotto l’espressione di Lavrov con: «Potrei sbagliarmi, ma anche Hitler aveva sangue ebreo».
Si tratta, in qualsiasi caso, di una notizia infondata.
La leggenda delle presunte origini ebraiche di Adolf Hitler era già piuttosto diffusa nella Germania degli anni Trenta al punto che, secondo lo storico del nazismo Eugene Davidson, nel 1930 lo stesso Hitler aveva incaricato il suo avvocato (e futuro governatore della Polonia) Hans Frank di fare una ricerca approfondita sul suo albero genealogico, così da dissipare ogni dubbio. Sappiamo anche che tale leggenda era apertamente alimentata da alcune testate anglofone come il London Daily Mail, che nel 1933 pubblicò la fotografia di una lapide trovata nel cimitero di Bucarest Romania che riportava il nome “Adolf Hitler” e alcune iscrizioni in ebraico. La lastra di marmo non ha alcun collegamento con il fondatore del nazionalsocialismo.
Nell’autobiografia scritta dalla sua cella di Norimberga, Hans Frank dichiarò che le ricerche condotte lo avevano portato a convincersi che fosse «possibile, se non probabile» che il padre biologico di Hitler fosse per metà ebreo. Secondo Frank, Alois – il padre di Adolf Hitler – sarebbe infatti nato da un rapporto non consensuale tra Maria Schicklgruber e il diciannovenne Leopold Frankenberger, rampollo della benestante famiglia ebrea di Graz (Austria) per la quale la donna lavorava come cuoca. La famiglia Frankenberger avrebbe pagato per il mantenimento del bambino fino all’età di quattordici anni, probabilmente per evitare uno scandalo pubblico.
Si tratta tuttavia di una teoria non supportata da alcuna prova. Le uniche certezze sulla vicenda sono l’identità della nonna paterna di Adolf Hitler, l’austriaca cattolica Maria Schicklgruber appunto, e quella del padre adottivo di Alois, il mugnaio ambulante Johann Georg Hiedler. Nel 1876, quasi vent’anni dopo la sua morte, Alois fu dichiarato legalmente figlio di Johann Georg, ponendo fine alla controversia legale sulla reale discendenza.
L’intero impianto della presunta discendenza ebraica di Hitler è insomma sorretto da un passaggio delle memorie redatte in punto di morte dall’avvocato di Hitler, che si contraddice nelle pagine successive quando afferma di non credere che il padre di Hitler fosse per metà ebreo.
Tale ricostruzione è stata inoltre smentita da autorevoli storici come sir Richard Evans, autore della “Trilogia del Terzo Reich” ed ex presidente del Wolfson College dell’Università di Cambridge, secondo cui non esisterebbe alcuna prova del fatto che «la nonna di Hitler sia mai stata a Graz», o che una famiglia ebrea chiamata Frankenberger vivesse lì. «C’era una famiglia a Graz chiamata Frankenreiter» prosegue Evans, «ma non era ebrea».
Secondo lo storico Nikolaus von Preradovich, invece, la discendenza ebraica di Hitler sarebbe impossibile, dal momento che dall’espulsione degli ebrei dalla regione della Stiria nel XV secolo e fino al 1860 nessuna persona di origini ebraiche sarebbe vissuta a Graz. Alois Hitler è nato nel 1837. A confutare la tesi di Frank ha contribuito anche lo storico britannico Ian Kershaw, che nell’opera “Hitler 1889-1936: Hubris” ha precisato che il presunto padre biologico di Alois, Leopold Frankenreiter, avrebbe avuto dieci anni all’epoca del concepimento.
Queste autorevoli confutazioni hanno eclissato per lungo tempo la leggenda delle discendenze ebraiche di Hitler, fino agli anni dieci del Duemila. A riportare in auge la teoria è stata una ricerca dello psicologo americano Leonard Sax, che nel 2019 ha tracciato l’esistenza di una piccola comunità ebraica insediata a Graz prima del 1856, e una pubblicazione del 2010 che analizzando 39 campioni di saliva provenienti da discendenti di Hitler ha riscontrato percentuali di DNA berbero ed ebreo ashkenazita. Nessuna delle due ricerche ha dimostrato in ogni caso la discendenza ebrea di Adolf Hitler.
Successivamente alla dichiarazione di Lavrov, Israele ha convocato l’ambasciatore russo e il presidente del museo della memoria di Gerusalemme Yad Vashem, Dani Dayan, ha parlato alla radio pubblica israeliana, denunciando che sulle origini del nonno di Hitler da parte paterna si siano costruite «teorie cospiratorie del tutto infondate».
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