Il 14 dicembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un articolo pubblicato il 4 dicembre dal sito web Renovatio 21, di cui ci eravamo già occupati per un caso di disinformazione sui vaccini contro la Covid-19.
L’articolo oggetto della segnalazione si intitola “Austria, barriera al supermercato tra vaccinati e non vaccinati. Apartheid biotica realizzata” e contiene la fotografia di quella che viene presentata come «una recinzione metallica» installata all’interno «di un supermercato della catena alimentare Kaufland, di proprietà tedesca». L’articolo specifica di non essere in grado di ricostruire la precisa funzione della recinzione, ma afferma che alcune zone del supermercato sarebbero proibite agli individui non vaccinati.
Si tratta di un’immagine presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.
Innanzitutto, le foto che ritraggono la recinzione metallica provengono dalla Romania e non dall’Austria, come testimoniano i due utenti Facebook che hanno per primi pubblicato le testimonianze fotografiche lo scorso 22 novembre (qui e qui).
Come hanno ricostruito i siti d’informazione rumeni Ziua de Vest, R3Media e Digi24, le immagini sono state scattate nella città di Râmnicu Sărat, in Romania, all’interno di una filiale della catena di supermercati tedeschi Kaufland. Come spiegato dai media locali, la legge rumena consente a tutti i cittadini l’accesso ai servizi essenziali come i supermercati, ma dal mese di ottobre 2021 richiede l’obbligo di green pass per l’ingresso nei centri commerciali.
La filiale Kaufland di Râmnicu Sărat è in realtà un centro commerciale, che contiene al suo interno l’omonimo supermercato e diversi negozi non considerati attività essenziali. La barriera di metallo serviva dunque a delimitare l’area alla quale l’accesso era consentito senza il green pass.
Vale la pena sottolineare, inoltre, che come in Italia anche la Romania rilascia il green pass alle persone non vaccinate che abbiano effettuato un test risultato negativo o che siano guarite dalla Covid-19. Anche per questo motivo, insomma, risulta inesatta l’affermazione secondo cui la recinzione metallica fosse utilizzata per separare i vaccinati dai non vaccinati.