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Non esistono prove che il Comitato cure domiciliari abbia «curato con successo» i malati Covid

Non esistono prove che il Comitato cure domiciliari abbia «curato con successo» i malati Covid

6 settembre 2021
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Il 2 settembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp la richiesta di verificare le informazioni riportate in un post pubblicato il 22 agosto su Facebook, contenente un articolo intitolato “Cure domiciliari, l’ok del governo” e un testo, scritto dall’autore del post, in cui si legge «Aspettando il primo settembre, menomale che molti medici hanno scelto di agire secondo scienza e coscienza».

L’articolo che accompagna il post è stato pubblicato il 18 agosto 2021 da Gruppo Tv7, emittente locale del Triveneto, e consiste in un filmato lungo poco meno di 2 minuti e mezzo dedicato al «Comitato cure domiciliari Covid-19», che secondo il servizio «da 17 mesi cura con successo i malati Covid in telemedicina». Nonostante questo successo, spiega il servizio, «il governo, che pure ha ammesso le cure domiciliari, ha escluso da queste le cure domiciliari Covid-19». In ogni caso, «​​il Comitato cure domiciliari Covid 19 sarà ricevuto dal ministro Speranza il 1 settembre» e quella potrebbe essere l’ultima speranza del comitato di «vedere riconosciuto e applicato il proprio metodo».

Si tratta di una notizia non sostenuta da prove.

Innanzitutto, è vero che il governo ha dato il via libera a un investimento di 4 miliardi di euro sulle cure domiciliari «per portare l’assistenza pubblica e le cure più appropriate in casa dei pazienti» e come giustamente sottolinea l’articolo, questo non contempla le terapie precoci contro la Covid-19. 

Come spiegavano i colleghi di Pagella Politica lo scorso 20 luglio, a fine aprile 2021 il Ministero della Salute ha rilasciato linee guida aggiornate riguardo al protocollo da seguire per curare i pazienti a domicilio. Queste si basano sulla «vigile attesa» e sul monitoraggio continuo dei sintomi, ma non prevede l’uso di specifiche sostanze (al di fuori dei comuni farmaci antinfiammatori) a causa dell’assenza di studi clinici che ne accertino l’efficacia.

In particolare, il Comitato cure domiciliari nato a marzo 2020 promuove attivamente l’utilizzo di farmaci sconsigliati dalle linee guida ufficiali in quanto non efficaci, ad esempio l’idrossiclorochina, e come avevamo argomentato in un articolo dello scorso febbraio non pubblica i propri schemi terapeutici, né rilascia pubblicamente la propria controanalisi della letteratura accademica, rendendo impossibile qualsiasi valutazione aperta da parte della comunità scientifica. Per tutti questi motivi, risulta priva di prove l’affermazione secondo cui il Comitato «cura con successo» i malati Covid. 

Al 2 settembre 2021, inoltre, non risulta nell’agenda del ministro Speranza alcun incontro con il Comitato cure domiciliari. Non esiste inoltre traccia di un incontro tra le parti avvenuto il 1 settembre e, come denunciato dagli stessi medici del Comitato in un incontro pubblico del 28 agosto, il titolare della Salute ha manifestato «scarso interesse» verso il tema. 

La redazione di Facta ha provato a contattare gli uffici stampa di Gruppo TV7 e del ministero della Salute senza ottenere risposta. Rimaniamo a disposizione e ogni eventuale aggiornamento sarà segnalato su questa stessa pagina. 

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