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L’organista di Notre-Dame non ha suonato una musica satanica

L’organista di Notre-Dame non ha suonato una musica satanica

10 dicembre 2024
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  • Secondo alcuni post online, alla cerimonia di riapertura della Cattedrale di Notre-Dame del 7 dicembre 2024 è stata suonata una musica che richiamerebbe Satana.
  • Questa tesi rientra in un più ampio filone disinformativo che collega il restauro della Cattedrale francese alla massoneria e al satanismo.
  • In realtà, l’improvvisazione dell’organista si è basata su due preghiere cattoliche.

L’8 dicembre 2024 è stato condiviso su X il video di un musicista che suona l’organo durante la celebrazione della cerimonia di riapertura della Cattedrale di Notre-Dame, a Parigi. Secondo l’autore del post, la musica suonata sarebbe un «un richiamo a Satana». 

Si tratta di una notizia falsa, che rientra in un più ampio filone di disinformazione che collega il restauro della Cattedrale francese alla massoneria e al satanismo.

L’uomo ripreso nel filmato è Vincent Dubois, uno dei quattro organisti scelti per suonare il 7 e 8 dicembre 2024 alle cerimonie di riapertura della Cattedrale di Notre-Dame, cinque anni dopo l’incendio che l’aveva danneggiata il 15 aprile 2019.

Come ha spiegato a Franceinfo Olivier Latry, un altro organista che ha suonato alla cerimonia, i musicisti non possono suonare musica scritta: «possiamo avere uno schema generale, ma la musica arriverà al momento, altrimenti non è più un’improvvisazione, non c’è più spontaneità». 

Noémie Merieau e John McElliott, entrambi manager di Dubois, hanno confermato a Facta che nell’improvvisazione dell’organista non c’è stato «alcun richiamo a Satana». La prima improvvisazione (della cerimonia del 7 dicembre, quella nel filmato postato su X) di Dubois, ha spiegato McElliott, «si basava sulla preghiera Veni Sancte Spiritus, recitata durante la messa di Pentecoste, mentre la seconda improvvisazione si basava sulla preghiera Ave Maris Stella, un tributo alla Vergine Maria». Anche lo stesso Dubois, sul proprio profilo Instagram, ha spiegato che la sua performance musicale ha preso spunto dalle due preghiere cattoliche.

Durante la cerimonia dell’8 dicembre, per il canto conclusivo della Messa, «la sua improvvisazione si è basata su Alma redemptoris mater, un inno alla Vergine Maria», ha concluso McElliott.

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