Il 25 ottobre 2023 è stata pubblicata su Facebook un’immagine composta da tre fotografie che sembrano mostrare la stessa bambina ricoperta di polvere mentre viene tenuta in braccio da tre uomini diversi.
L’immagine è accompagnata da un testo, scritto dall’autrice del post, che recita: «PALLYWOOD IN AZIONE Qualcuno aggiorni il Guinness dei primati. Abbiamo trovato la ragazzina più fortunata (o sfortunata?) del mondo. È miracolosamente sopravvissuta agli spietati attacchi di Israele in 3 diverse occasioni e sempre con gli stessi vestiti».
Il riferimento è alla teoria del complotto «Pallywood» diffusa da diversi account israeliani – tra i quali l’account ufficiale di Israele – secondo cui esisterebbe una sorta di Hollywood palestinese che produrrebbe contenuti di propaganda per conto di Hamas, il gruppo estremista palestinese che il 7 ottobre 2023 ha sferrato un duro attacco a Israele.
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.
Le tre foto in questione sono reali, ma non hanno alcun legame con l’attuale conflitto armato in Medio Oriente tra l’esercito israeliano e Hamas. Le immagini sono infatti tre scatti realizzati lo stesso giorno, il 27 agosto 2016, nel quartiere Maadi di Aleppo, in Siria, da Ameer al-Halbi, al tempo fotografo freelance per l’agenzia di stampa francese Agence France-Presse (Afp). Come si può leggere nelle didascalie che accompagnano le tre foto, la scena ripresa mostrava il salvataggio da parte di alcuni soccorritori di una bambina dopo che le forze aeree del regime siriano di Bashar al-Assad avevano sganciato barili-bomba pieni di esplosivi nel distretto di Madi, nella parte orientale di Aleppo, controllato dai ribelli siriani. L’operazione aveva provocato la morte di 16 persone.
Come aveva raccontato successivamente ad Afp lo stesso al-Halbi, in quelle occasioni molte persone avevano aiutato i soccorritori a portare fuori dalle case distrutte i feriti dei bombardamenti, per trasportarle fino ai mezzi di soccorso che in alcuni casi avevano avuto difficoltà ad arrivare sul luogo colpito. «Quindi ci sono persone che passano il bambino a qualcun altro che lo passerà alla persona successiva. È semplicemente il modo più veloce», aveva specificato il fotografo presente sulla scena. La bambina siriana che si vede nelle tre foto, quindi, era passata tra le braccia di tre uomini diversi durante le operazioni di salvataggio.